giovedì 31 gennaio 2008

L'Economist: "Ma davvero l'Italia vuole un altro governo Berlusconi?"

Henri Rousseau/CarnivalDomanda (parecchio retorica) del periodico britannico
Il settimanale si schiera: «disastrosi» i suoi 5 anni a Palazzo Chigi. «Con lui il Paese non ha speranze»
MILANO - Di fronte alla possibilità di una nuova vittoria elettorale di Silvio Berlusconi (la terza in 14 anni) l'Economist si affretta a prendere posizione. Così, quando ancora non si conosce l'esito della crisi apertasi con la caduta del governo Prodi, il settimanale si stupisce subito per le follie (presunte) dell'elettorato italiano. E si chiede: «Ma davvero l'Italia vuole un altro governo Berlusconi?». DISASTRO - «L'Italia ha già abbastanza problemi: ha veramente bisogno un'altra volta di Silvio Berlusconi?», si legge in un editoriale che apparirà sul numero in edicola venerdì. Il settimanale economico di Londra definisce il quinquennio passato da Berlusconi a Palazzo Chigi «disastroso». Nonostante il periodico riconosca che Berlusconi ha stabilito alla guida del suo passato governo un primato di stabilità e durata, lo critica per non aver approfittato di una maggioranza solida e obbediente per riformare il paese. «Ha sprecato la sua opportunità, usando tutto il capitale politico per proteggere i suoi interessi nei media e bloccare le azioni giudiziarie nei suoi confronti, ed è stato ondivago nelle riforme economiche», si legge nell'editoriale che definisce una «pillola avvelenata» la riforma elettorale in senso proporzionale approvata dal suo esecutivo verso la fine del mandato. CRITICHE RINNOVATE - L'Economist a ben vedere non fa altro che rinnovare le critiche già avanzate nel 2001, quando definì inadatto («unfit») a guidare l'Italia il leader di Forza Italia (che poi quelle elezioni le vinse sul serio, con ampio margine su Francesco Rutelli). E ribadite peraltro pochi mesi dopo, con un'altra celebre copertina sul fondatore di Mediaset: «Basta» (in italiano), corredato per giunta con un ancora più esplicito «E' tempo di cacciare Berlusconi». politico e si domanda se l'Italia meriti davvero un suo ritorno al potere. A ben vedere, quindi, tra il settimanale e l'ex premier non tira aria nuova: si tratta semplicemente di un nuovo round della loro personale guerra. CARENZA DI LEADER - Il vero problema del Paese, per l'Economist, è l'assenza in Italia di veri leader riformisti e pro-liberalizzazioni. La più giovane età di Walter Veltroni, secondo il settimanale, potrebbe dare al segretario del Partito Democratico qualche chance in più, ma l'Economist ritiene che le credenziali riformatrici del sindaco di Roma non siano ancora state testate e neanche la sua capacità di tenere insieme una maggioranza indisciplinata. Ma se il centrosinistra non dà certezze, il centrodestra ne dà in senso opposto, sostiene il settimanale. «Non c'è neanche un barlume di speranza che il ritorno di Berlusconi possa dimostrarsi una scommessa migliore di Prodi. Anzi, a giudicare da quanto fatto in passato, potrebbe rivelarsi peggiore e smontare i progressi fatti dal governo Prodi nel settore dell'evasione fiscale», si legge nell'articolo. «Pur essendo un uomo d'affari di successo, (Berlusconi) rimane inadatto per ricoprire il ruolo (di presidente del Consiglio) cui tanto aspira», conclude l'Economist. 31 gennaio 2008 Fonte: http://www.corriere.it/politica/08_gennaio_31/economist_berlusconi_9a32bde8-d029-11dc-9e72-0003ba99c667.shtml

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