domenica 2 marzo 2008

Jean Harlow

Daniel SeghersJean Harlow all'anagrafe Harlean Carpenter (Kansas City, 3 marzo 1911Los Angeles, 7 giugno 1937) è stata un'attrice statunitense. Ironica e seducente, è stata il sex symbol per eccellenza del cinema americano degli anni '30. Figlia di un dentista e di una intraprendente aspirante attrice, che si separarono poco tempo dopo la nascita della figlia, la giovane, bella e timida Harlean Carpenter, venne spinta dalla madre a debuttare sullo schermo. Il primo passo fu quello di cambiare il suo nome con quello della madre, che era registrata all'anagrafe come Jean Harlow. A soli diciotto anni, la prosperosa ragazza si era già fatta notare come figurante in film di discreto livello (nel 1929 fece addirittura da partner a Stanlio e Ollio in alcune loro comiche). Nonostante il suo desiderio di farsi una famiglia e vivere tranquilla, la Harlow venne travolta ben presto dal successo cinematografico. Nel 1931, infatti, il produttore e aviatore milionario Howard Hughes, la scritturò come protagonista della versione sonora del suo colossale film d'avventura Gli angeli dell'inferno (Hell's Angels), in cui la bionda attrice si mise in luce per una bellezza al contempo solare ed intrigante, e per un fare disinvolto e seducente. Alla prima del film il pubblico andò letteralmente in visibilio. La prima battuta che la giovane Harlow pronunciava, annunciando ad un aviatore di andare a mettersi "qualcosa di comodo", fu quanto di più audace gli spettatori del sonoro potessero udire. In seguito l'attrice lavorò per i più importanti studios hollywoodiani, dalla Warner Bros, che la affiancò a James Cagney nel gangster-movie, Nemico pubblico (The Public Enemy), del 1931, alla Columbia, per cui interpretò il famoso La donna di platino (The Platinume Blonde), del 1932, di Frank Capra, in cui il soprannome, dovuto al colore dei capelli, divenne sinonimo della Harlow. Man mano che il tempo passava, Jean Harlow si dimostrava maggiormente seducente e disinvolta davanti alla macchina da presa, conquistando il pubblico per una notevole quanto involontaria carica erotica che l'attrice emanava con una sorprendente ingenuità. Il pubblico cominciò anche ad imitare lo "stile Harlow": molte donne americane correvano a spendere i propri risparmi per ossigenarsi i capelli (la Harlow, bionda naturale, si affidava ad una parrucchiera solo per ottenere la tonalità "platino"), mentre i produttori di scarpe con il tacco alto e di pellicce fecero affari d'oro grazie alle fotografie in cui l'attrice appariva vestita da gran sera. Nella vita privata e sul set, inoltre, rifiutava categoricamente di indossare il reggiseno: il suo fisico atletico (la Harlow praticava numerosi sport, non fumava, nè abusava di alcolici) aderiva perfettamente agli abiti eleganti, molti dei quali in lamè che le costumiste di Hollywood le confezionavano su misura. Jean Harlow, negli anni '30, accettò di farsi ritrarre nuda. Alcune fotografie sono visibili sul sito internet ufficiale a lei dedicato. Nel 1932 Jean Harlow venne scritturata dalla Metro Goldwyn Mayer, e lo stesso anno ne sposò uno dei più importanti produttori, Paul Bern, di ventidue anni più anziano di lei, che morì appena due mesi dopo le nozze, ucciso da un colpo di pistola alla nuca: la causa più probabile della morte è il suicidio. Bern, che pare fosse ossessionato dalla sua presunta o reale inadeguatezza fisica che rendeva difficile avere rapporti sessuali, lasciò alla moglie un biglietto d'addio che si chiudeva con la frase "tu sai che ieri è stata solo una commedia". La potenza degli Studios arginò lo scandalo, ma la stampa scrisse fiumi d'inchiostro, carichi dei più sordidi dettagli sul matrimonio Bern-Harlow. Pur toccata profondamente dalla morte del marito, la giovanissima vedova si gettò a capofitto nel lavoro recitando in una dozzina di film per la MGM, nei quali dimostrò di poter interpretare ruoli molto più significativi di quelli impersonati precedentemente. Il primo film memorabile con la MGM fu Lo schiaffo (Red Dust, 1932), di Victor Fleming, accanto al divo Clark Gable, di cui fu amica e, forse, amante. Seguirono altri successi come Red-Headed Woman (1932) di Jack Conway, Pranzo alle otto (Dinner at Eight, 1933) di George Cukor, Sui mari della Cina (China Seas, 1935) di Tay Garnett, Riffraff (Riffraff, 1936) di Robert Z. Leonard e La donna del giorno (Libeled Lady, 1936) di Jack Conway. Alla metà degli anni '30, al contrario di quella professionale, la sua storia personale attraversava momenti poco felici: sua madre e il suo secondo marito, l'italo americano Marino Bello, che coltivava rapporti con la malavita, vivevano dei proventi della sua carriera e ne organizzavano puntigliosamente la vita privata. Una condizione su cui la stessa Harlow riuscì ad ironizzare, interpretando il ruolo di protagonista di [[Bombshell] pellicola del 1933 diretta da Victor Fleming e scritta su misura per una star che abita in una prigione dorata, assediata da parenti parassiti. Nel 1934 l'attrice si era risposata con Hal Rosson, un operatore cinematografico, come Bern, molto più vecchio di lei: l'unione durò meno di un anno, e la Harlow tornò a vivere con madre e patrigno. L'ultimo amore della sua vita fu l'attore William Powell, straordinario interprete dei film della saga dell'Uomo ombra, con cui sembrava aver trovato una stabilità sentimentale. Ma, all’età di ventisei anni, durante le riprese di Saratoga (Saratoga, 1937) di Jack Conway, Jean Harlow si sentì male, entrò in coma e morì alcuni giorni dopo, senza mai riprendere conoscenza. La diagnosi fu nefrite acuta. Si disse che la madre della diva, avesse impedito che la figlia ricevesse immediatamente delle cure mediche. Il film, una commedia sul mondo delle corse dei cavalli, venne terminato da una controfigura, inquadrata di spalle, mentre un'attrice imitò la voce squillante della Harlow. Nella camera ardente dell'attrice, i cui funerali furono uno dei massimi avvenimenti per la Hollywood del 1937, spiccavano i fiori inviati da Powell, accompagnati da un biglietto su cui c'era scritto semplicemente "buonanotte tesoro". Fu seppellita nel cimitero monumentale di Forest Lawn Glendale, a Los Angeles. Sulla lapide in marmo, per volontà della madre, non furono incisi il suo nome (né quello con cui era stata registrata all'anagrafe, né quello d'arte) e le date di nascita e morte, ma solo due parole: "Our baby". Jean Harlow è stata una donna dolce, tenera e generosa, ed è per queste qualità che lei probabilmente amerebbe essere ricordata, anche se è proprio per la sua provocante e seducente sensualità che è entrata a far parte di diritto della storia del cinema. Spentasi a soli ventisei anni e all'apice del successo, la Harlow viene solitamente considerata un'antesignana di due celeberrime bionde del mondo dello spettacolo: Marilyn Monroe e Madonna. La Monroe, che la ammirava moltissimo, fino alla sua morte, avvenuta nel 1962, volle farsi decolorare i capelli da Pearl Portfield, l'ormai anziana parrucchiera di Jean Harlow che, a distanza di decenni, usava ancora il vecchio (e malsano) metodo di far diventare bionde le sue clienti con acqua ossigenata pura. Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Jean_Harlow

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