lunedì 9 ottobre 2006

Never forget: OSKAR SCHINDLER

Nolde
Oskar Schindler (Svitavy/Cechia (ted.: Zwittau), 28 aprile 1908 - Hildesheim/Germania, 9 ottobre 1974) è stato un imprenditore tedesco, famoso per aver salvato durante la seconda guerra mondiale circa 1.200 ebrei dall'Olocausto, con il pretesto di impiegarli come personale necessario allo sforzo bellico presso la sua Fabbrica di oggetti smaltati, la D.E.F. (Deutsche Emaillewaren-Fabrik) sita in via Lipowa n.4 nel villaggio industriale di Zablocie.
Questa storia è pervenuta a noi grazie ad un evento casuale, quando Thomas Keneally entrò per la prima volta nel negozio di Leopold Pfefferberg (Poldek). Quest'ultimo, grande amico di Oskar, raccontò la sua storia a Keneally il quale ne fu colpito e, stabiliti contatti con gli altri Schindlerjuden (gli ebrei di Schindler), scrisse il romanzo "La lista di Schindler" da cui successivamente è stato tratto il film Schindler's List (1993), diretto da Steven Spielberg.
Schindler nacque a Zwittau nel Sudetenland, ovvero nei Sudeti. Una regione dell'allora Cecoslovacchia dove viveva la maggior parte della popolazione di lingua tedesca. Con la sua annessione alla Germania Nazista fu per Schindler l'inizio di una nuova avventura che lo porterà a Cracovia, la città Polacca che per molto tempo sarà la sua ostrica.
Acquistò a basso prezzo una fabbrica di Cracovia in via Lipowa n.4 nel quartiere industriale di Zablocie, che chiamò Deutsche Emaillewaren-Fabrik, che produceva pentolame e in seguito munizioni. Arrivò ad occupare durante la sua attività di imprenditore circa 1300 ebrei-lavoratori. Alcuni dicono che fu, almeno inizialmente, motivato dai soldi (nascondendo investitori ebrei benestanti, ad esempio), ma in seguito iniziò a difendere i suoi operai più attivamente. Egli avrebbe, inoltre, sostenuto che lavoratori incompetenti erano in realtà essenziali per il buon andamento della fabbrica, e qualsiasi danno che veniva loro fatto, risultava nelle sue proteste e richieste di risarcimento al governo.
L'orrore determinante a cui dovette assistere fu un raid del 1942 nel ghetto di Cracovia. I soldati stavano trasferendo gli ebrei in un campo di concentramento a Plaszow, ma uccisero selvaggiamente molti ebrei che cercavano di nascondersi nelle loro case. Fu un brillante diplomatico, e dopo il raid fu sempre più pronto a usare le sue doti per salvare i suoi Schindlerjuden (gli ebrei di Schindler). Si accordò con Amon Göth, il comandante di Plaszow, per il trasferimento di 900 ebrei nell'adiacente complesso industriale, dove sarebbero stati relativamente al sicuro dalle depredazioni delle guardie tedesche.
Quando l'avanzata dell'Armata Rossa minacciò i campi, questi furono distrutti e gli internati in maggior parte uccisi. Schindler riuscì a spostare 1200 'lavoratori' in una fabbrica a Brunnlitz (Brnenec) in Cecoslovacchia nell'ottobre 1944. Nel trasferimento, il convoglio della forza lavoro femminile che partì a distanza di una settimana da quello maschile, venne deviato per errore burocratico ad Auschwitz. Schindler riuscì nell'intento di farselo restituire e tutte le donne raggiunsero definitivamente Brunnlitz. Brunnlitz venne liberata nel maggio del 1945.
Alla fine della guerra Schindler emigrò in Argentina. Fece bancarotta e ritornò in Germania nel 1958 per una serie di avventure imprenditoriali senza successo. Morì ad Hildesheim il 9 ottobre 1974. Il governo israeliano che lo dichiarò Giusto tra i giusti nel 1962 lo seppelli nel cimitero Latino, sul Monte degli Ulivi di Gerusalemme.da wikipedia

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