Rudolf Franz Ferdinand Hoss, figlio del commerciante Franz Xwier Hoss di Baden Baden. Alla fine della guerra Höss entrò a far parte dei Freikorps e, nel novembre del 1922, si iscrisse al partito nazional-socialista (NSDAP) con la tessera numero 3240. Nel 1923 egli si trovò incriminato a dieci anni di prigione, insieme a Martin Bormann, per l'omicidio del maestro elementare Walter Kadow, accusato dai nazisti di essere una "spia dei bolscevichi". Nel 1928 , per una amnistia generale fu scarcerato. Dal 1934 fece parte della formazione ss TOTENKOPF (Testa di morto) e come tale fece una rapida carriera nell'amministrazione dei campi di concentramento. Nel Novembre del 1934 Hoss arriva a Dachau e viene assegnato alle s.s come comandante di blocco (unterscharfuhrer ), avanzo' rapidamente a rapportfuhrer e nel 1938, promosso a SS-Hauptsturmführer, divenne aiutante presso il campo di Sachsenhausen. Godeva fra le s.s della stima generale. Dal 1 maggio 1940, per ordine di Himmler egli dirigeva il nuovo campo di concentramento di Auschwitz. Privo di sentimenti e di emozioni egli fu interamente dominato da un ottuso senso del dovere e fu tale questo suo bisogno di obbedire che , dopo la disfatta nazista , collaborò coi giudici che lo processarono. L'origine della mostruosità di Hoss, uomo mediocre e apparentemente normale, non può essere separata dalla realtà del sistema nazista, capace di rendere pazzi criminali degli uomini insignificanti. Ad Auschwitz fu Hoss a decidere di usare lo Zvklon B. (acido prussico) perchè era convinto di realizzare più morti con il gas di quanti non se ne ottenesse con l'asfissia tramite il gas dei motori diesel. Nel mese di novembre del 1943 , un inchiesta speciale, presieduta dall'avvocato ss Konrad Morgen, giunse ad Auschwitz per indagare su furti ed appropriazioni indebite dei beni degli ebrei da parte del personale ss del campo ai danni dello Stato. Furono perquisiti gli alloggi di alcune ss trovando preziosi e oggetti di valore defraudati alle vittime dello sterminio al loro arrivo al campo. I beni sequestrati furono depositati in alcune stanze vicine al crematorio. Nella notte tra il 7 e l'8 dicembre un misterioso incendio scoppio' in queste baracche distruggendole e con esse anche ogni prova degli abusi a danno del Reich. In questa inchiesta, chiusa dopo l'incendio, comprendeva anche la complicità del comandante che autorizzando la moglie, Edwig Hoss, si faceva portare vino, sigarette e molti altri generi alimentari pregiati provenienti dal magazzino del lager. In questa occasione, l'inchiesta dovette affrontare un'altra questione delicata riguardante la presunta relazione del comandante Hoss con un internata ebrea che lavorava nel magazzino degli effetti personali dei detenuti (Kanad. Eleonore Hodys condannata nel 1939 a due anni e mezzo di carcere per sospetto alto tradimento e incitamento alla rivolta contro lo Stato. Trasferita dapprima a Ravensbruck poi ad Auschwitz. Hoss dal canto suo fece in modo di assassinare la Hodys rinchiudendola nel bunker senza cibo per vari giorni stando sempre in piedi. Fu salvata all'ultimo momento dal funzionario che deteneva l'inchiesta e così si rese pubblica la relazione tra i due, che per ragioni interne fu insabbiata escludendo ogni accusa contro il comandante Hoss. Da fine novembre Hoss lascio il posto di comandante di Auschwitz al collega Arthur Liebehnschel per amministrazione ed economato dei campi di concentramento con la sigla ss-WVHA alle dipendenze di Richard Glücks. Nella primavera del 1944 ritornò ad Auschwitz per sovrintendere alla più grossa azione di sterminio degli ebrei ungheresi e fu per breve tempo capo della guarnigione. Dopo la guerra egli fuggì assumendo una falsa identità lavorando come bracciante agricolo. L' 11 marzo 1946 venne trovato ed arrestato dall'esercito inglese. Sfortunatamente per lui la capsula di cianuro gli si era rotta due giorni prima. Partecipò, in qualità di testimone, al Processo di Norimberga per il giudizio di Ernst Kaltenbrunner, Oswald Pohl e delle industrie IG Farben. La sua testimonianza lasciò i presenti senza fiato. Il 25 maggio 1946 venne consegnato dalle truppe britanniche in Polonia per il giudizio dei suoi crimini. Il processo a suo carico si svolse dall' 11 al 29 marzo 1947 dalla Corte Suprema di Varsavia che lo giudicò colpevole ed emise una sentenza di morte per impiccagione, che venne eseguita il 16 aprile 1947 davanti all'ingresso del crematorio di Auschwitz. Durante la prigionia egli scrisse una biografia dal titolo "Comandante ad Auschwitz" pubblicata postuma nel 1958 dove egli si dipinse come un soldato con un alto senso del dovere che aveva eseguito solamente degli ordini.Totenkopf (Teste di morto ) le unità incaricate della sorveglianza dei campi di concentramento costituivano infatti, in seno alle s.a, una vera arma a parte conosciuta come testa dì morto ( Tootenkopf ) che sin dal 1933 erano state addestrate a sorvegliare, degradare e a torturare i sottouomini e gli avversari del regime nazista. Il compito essenziale di queste truppe specializzate era di spezzare nei deportati ogni velleità e resistenza e di circondare la loro espiazione sanguinosa di orrore e di mistero infliggendo sofferenze crudeli e raffinate. Le s.s totenkopf erano dunque maestre per lunga tradizione. All' atteggiamento di insensibilità professionale la cui pratica li aveva avvezzati, si aggiungeva per la maggior parte di loro un torbido piacere, che il lungo costume aveva loro insegnato a trarre dalle sofferenze inflitte, dietro ordini, e ciò che è più importante, per un fine superiore e consacrato da un ideologi. Ad Auschwitz il grado di s.s più elevato era di Tenente colonello dell'esercito tedesco.
da http://www.lager.it/rudolfhoss.html con le dovute correzioni, perchè certi passi non sono assolutamente chiari e me ne scuso. Il dipinto è di Burne Jones
Dedicato come tutti i never forget sui mostri della storia a chi usa il negazionismo.
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