domenica 8 aprile 2007

Paese che vai...Pasqua che trovi...

Tradizioni pasquali
Paese che vai, Pasqua che trovi!
Se la tradizione ebraica celebra la Pasqua con il pane azzimo, ovvero non lievitato, per ricordare il pane cotto in fretta per fuggire dall’Egitto, molti sono i piatti pasquali della nostra tradizione. Basti pensare alla torta pasqualina ligure o alla pastiera napoletana.
Simpatica la storia sulla leggendaria origine della pastiera. Alcune mogli di pescatori lasciarono nella notte delle ceste con ricotta, frutta candita, grano e uova e fiori d’arancio sulla spiaggia, come offerte per il Mare, affinché lasciasse tornare i loro mariti sani, salvi e carichi di pescato. Non solo il loro desiderio fu esaudito, ma durante la notte i flutti mischiarono gli ingredienti nelle ceste e le donne trovarono la Pastiera.
Simpatiche tradizioni anche in Alta Badia. I ladini decorano le uova di gallina, dipingendole, colorandole, abbellendole con scritte augurali o con simboli che le rendono dei piccoli capolavori artigianali. Nei giorni precedenti la Pasqua, le ragazze da marito regalano le uova ai giovani della valle: 4 ai ragazzi indesiderati, 6 al preferito e 12 al ragazzo che si intende sposare entro l’anno. Le ragazze alle quali avanzano delle uova, il martedì si affrettano a seppellirle per evitare di restare zitelle. In Europa ogni paese festeggia la Pasqua con usanze proprie. In Bulgaria si colorano le uova, il primo immancabilmente di rosso, perché possa portare salute. Invece in Danimarca predomina il giallo. In Francia le campane prendono il volo per Roma, tre giorni prima di Pasqua, e tornano soltanto domenica. Così si racconta ai bambini per giustificare che le campane, in segno di dolore per il Cristo crocifisso, non suonano dal Venerdì Santo fino al tripudio festoso che annuncia la Resurrezione. Uova colorate anche in Grecia, Svezia, e Russia, dove le uova sode vengono colorate di rosso, simbolo di nuova vita ottenuta mediante il sacrificio di Cristo. Tedeschi e olandesi nascondono le uova in giardino, e i bambini si divertono a cercarle.
L’Ucraina detiene probabilmente il primato per le uova più artistiche. Le bellissime e famose Pysanky (”cose che sono scritte sopra”) sono realizzate con un processo di tintura fissata a cera; vengono poi donate in un cestino di vimini foderato d’erba. Le uova ucraine farebbero una brutta fine in Inghilterra: qui, a Preston, le uova colorate vengono fatte rotolare lungo prati e strade in pendenza finché tutti i gusci sono stati spezzati.

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