
In un bellissimo pomeriggio assolato che sembra gia' estate sulla strada che va ai Templi di Agrigento, due bellissime sorelle corrono felici in macchina con due amici.
Poi sull'asfalto il corpo di Giulia e dentro l'auto gli altri 3. Tutti morti.
Giulia e Marta avevano 13 mesi di differenza, entrambe studentesse universitarie a Venezia erano andate in Sicilia come ogni anno a trovare una zia che vive li'.
Le ho viste crescere, la loro mamma era ansiosissima, temeva le correnti d'aria e altre sciocchezze di cui noi mamme non sappiamo fare a meno di preoccuparci.
Giulia e Marta erano animaliste, raccoglievano cani dalla strada e se li portavano a casa. Potevi sempre ricorrere a loro se avevi un cagnolino da sistemare, erano il mio parcheggio in attesa di trovare una famiglia buona.
Giulia e Marta erano tanto altro, la prima aveva il viso della mamma e il corpo robusto e asciutto del papa' insegnante di educazione fisica, la seconda il viso dolce di una primavera botticelliana con i colori chiari del papa', e il corpo sottile di mamma. Giulia, era vivace, sorprendente, rideva sempre, Marta, dolcissima parlava con voce gentile e bassa.
Mi mancheranno per sempre. Io le vedo vive. Non mi rassegno che stiano in una fossa scura. So che la loro mamma non è mai andata al cimitero (il loro papa', invece una sera c'è rimasto chiuso dentro e ha dovuto scavalcare il muro) lei le crede vive vicino a lei. Spero che le diano tutto il conforto di cui ha bisogno.
Il gelsomino notturno
E s'aprono i fiori notturni,
nell'ora che penso a' miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni le farfalle crepuscolari.
Da un pezzo si tacquero i gridi:
Da un pezzo si tacquero i gridi:
Sotto l'ali dormono i nidi,
Splende un lume là nella sala.
La Chioccetta per l'aia azzurra va col pigolio di stelle.
Per tutta la notte s'esala
Per tutta la notte s'esala
l'odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala;
si cova, dentro l'urna molle e segreta,
non so che felicità nuova.
Giovanni Pascoli
Il dipinto è di R. Harrison
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