
23 febbraio CRESSA (Novara)
Nel basso e nel medio Novarese per mantenere sotto il terrore le popolazioni e compiere rappresaglie sono attive più di una nuova "squadraccia". La più efferata è la compagnia "nera" del capitano Roncarolo. Fra le unità garibaldine che operano nella zona vi è la "Volante Loss". E proprio alla "Loss" viene dato il compito di catturare Roncarolo, che gode, in Borgomanero e nel circondario, di una ben triste fama. La cattura è affidata ai 2 garibaldini Gibin Ezio e Mora Ernesto, che essendo residenti a Borgomanero conoscono bene la zona nonché le abitudini di Roncarolo. Il gerarchetto è solito - nelle ultime ore antimeridiane - recarsi all'ospedale SS Trinità e, proprio nei pressi dell'ospedale, Mora e Gibin si appostano, travestiti da militi della "Folgore". Sono da poco passate le undici quando arriva Roncarolo, scortato da un brigadiere della G.N.R. e da un ragazzetto. In un attimo i 3 fascisti vengano fermati e disarmati: il giovanotto trema come una foglia ed i 2 garibaldini con generosità, dopo avergli dato una strigliata, lo lasciano andare. La stessa generosità non è ricambiata dal giovane che immediatamente avverte una pattuglia della "Folgore". Ha inizio la caccia; i paracadutisti avvistano i garibaldini e i loro prigionieri, sparano ed immediatamente ricevono risposta dai partigiani. Durante la sparatoria i due prigionieri riescono a sfuggire. Gibin rimane ferito alle gambe e Mora se lo carica sulle spalle riuscendo ad inoltrarsi nella boscaglia. Avvistato un cascinale Mora chiede aiuto ad un contadino che gli offre un carro per trasportare Gibin all'ospedale. Mentre Mora tenta di salvare Gibin viene intercettato dal Roncarolo e dai paracadutisti della "Folgore". Mora non molla ,risponde al fuoco ma ben presto ferito e senza munizioni è costretto ad arrendersi. Gibin viene ricoverato in ospedale, Mora viene subito sottoposto a torture; vogliono conoscere il luogo dove si trova la sua formazione e da quanti uomini è composta; Mora tace, non tradirà mai i suoi compagni. Poi il coraggioso Mora viene spinto e trascinato per le strade di Borgomanero; il suo volto è tumefatto, la popolazione deve vedere cosa accade ai "ribelli". Nel vicino paese di Cressa, il presidio nazifascista viene rinforzato da un nuovo reparto repubblichino. Il nuovo comandante manda a Borgomanero un automezzo su cui devono essere caricati 2 partigiani . Roncarolo va all'ospedale per farsi consegnare Gibin, che appena operato ha una gamba ingessata, poi si porta al carcere per prendere Mora. Durante il percorso Borgomanero - Cressa, i due partigiani vengono nuovamente e vilmente percossi e al giovane Gibin viene spezzato, con il calcio del mitra, il gesso. Il Garibaldino Ezio Gibin muore tra atroci sofferenze e dal suo corpo inanimato verrà persino strappato il cuore.Ernesto Mora morirà dopo essere stato costretto ad assistere alla fine del suo compagno. www.anfim.it
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