Jean-Alexis Moncorgé 17 Maggio 1904,Parigi 15 Novembre 1976, Neuilly-sur-Seine Non c'è un solo Gabin ma ne esistono ben tre. Quello che inizia la sua carriera con i film di Jean Duvivier, vittima romantica della gelosia o della passione (Il giglio insanguinato, La bella brigata, Pepé-le-Moko). Il senso dell'onore virile in un universo proletario di cui diviene l'eroe, lo sguardo di chi ha conosciuto l'infelicità e ancora ne porta i segni lo contraddistinguono e lo fanno diventare il secondo Gabin, quello che gira con Jean Renoir alcuni dei suoi film migliori (Verso la vita, La grande illusione, L'angelo del male). Ormai i personaggi rischiano di essere assorbiti dall'unicità del suo volto rude ma onesto. Ma Gabin è sempre attento a indagare nelle loro psicologie per non schiacciarle con la sua personalità. Il terzo incontro fondamentale è quello con la coppia Carné-Prévert con cui gira Il porto delle nebbie e Alba tragica che gli consente di sviluppare dei personaggi sempre più legati a un pessimismo esistenziale. La Seconda Guerra Mondiale costituisce uno spartiacque nella sua carriera. Il fisico ormai non più scattante e la canizie lo spingono ad ammorbidire la sua 'maschera' consentendogli di comparire in ruoli che vedono il trionfo popolare nei panni del commissario Maigret da Simenon. Anche quando si lascerà andare ad accettare parti in film di serie B avrà sempre modo di riscattarsi con uno sguardo di quelli solamente 'suoi'. Giancarlo Zappoli http://www.mymovies.it/biografia Gabin è stato fra l'interprete ideale dei film della scuola realista, portando sugli schermi la fisionomia romantico-populista dell'uomo semplice e rude, oppresso da un destino ineluttabile. Una personificazione dell'antica tragedia umana, dolorosamente vissuta attraverso le fasi successive dell'immediata brutale violenza, della cupa disperazione e, infine, della rassegnazione liberatrice. Gabin è riuscito a esprimere questa gamma di sentimenti con vigore e naturalezza, rivelando convincenti doti drammatiche, grazie anche alla sapiente guida di registi quali Julien Duvivier, Jean Renoir, Marcel Carné e Jacques Becker. Proveniente dal teatro di rivista e dall'operetta (si era formato alle Folies Bergère, al Moulin Rouge, al Vaudeville, alle Buffes-Parisiennes), esordì nel 1930 col film Chacun sa chance. Ma il "vero" Gabin nacque negli anni 1934-1939 con una serie di fortunatissime interpretazioni: La bandera, Il bandito della Casbah, Verso la vita (Les Bas-fonds), La grande illusione (La Grande Illusion), L'angelo del male (La Bête humaine), Il porto delle nebbie (Quai des brumes), Alba tragica (Le jour se lève). In molti di questi film ebbe accanto la delicata Michèle Morgan con la quale formò un'indimenticabile coppia, anche se il veroe amore della sua vita reale rimase sempre Marlene Dietrich. Dopo la negativa esperienza Hollywoodiana del periodo bellico, ritroviamo Gabin in ruoli di più varia e matura caratterizzazione psicologica, secondo nuove dimensioni umane e sociali: La vergine scaltra (La Marie du port), (1950); La notte è il mio regno (La Nuit est mon royaume), (1951); La traversata di Parigi (La Traversée de Paris), (1956); Il clan dei Siciliani (Le Clan des Siciliens), (1969). In tutti comunque, come nel ruolo indimenticabile del commissario Maigret creato da Simenon, si ritrova il razionale virtuosismo del personaggio Gabin che, come ha scritto Jacques Prévert in una lirica: è sempre lo stesso è sempre uguale, sempre Gabin sempre qualcuno Gabin ha ottenuto due volte il premio quale miglior attore alla Mostra cinematografica di Venezia, nel 1951 per La notte è il mio regno, e nel 1954 per Grisbì (Touchez pas au grisbi).Wiki Filmografia scelta: La bandera, La bella brigata, Verso la vita, Il bandito della casbah, La grande illusione, Il porto delle nebbie, Alba tragica, L'angelo del male, L'impostore, Le mura di Malapaga, Grisbì, Aria di Parigi, La traversata di Parigi, I miserabili, Il commissario Maigret, Maigret e il caso Saint Fiacre, Il barone, Matrimonio alla francese, Il clan dei siciliani, Il commissario Le Guen e il caso Gassot, L'affare Dominici, Due contro la città. Le calle sono di Antonio Medalgiovedì 15 novembre 2007
Jean Gabin ovvero Grisbì
Jean-Alexis Moncorgé 17 Maggio 1904,Parigi 15 Novembre 1976, Neuilly-sur-Seine Non c'è un solo Gabin ma ne esistono ben tre. Quello che inizia la sua carriera con i film di Jean Duvivier, vittima romantica della gelosia o della passione (Il giglio insanguinato, La bella brigata, Pepé-le-Moko). Il senso dell'onore virile in un universo proletario di cui diviene l'eroe, lo sguardo di chi ha conosciuto l'infelicità e ancora ne porta i segni lo contraddistinguono e lo fanno diventare il secondo Gabin, quello che gira con Jean Renoir alcuni dei suoi film migliori (Verso la vita, La grande illusione, L'angelo del male). Ormai i personaggi rischiano di essere assorbiti dall'unicità del suo volto rude ma onesto. Ma Gabin è sempre attento a indagare nelle loro psicologie per non schiacciarle con la sua personalità. Il terzo incontro fondamentale è quello con la coppia Carné-Prévert con cui gira Il porto delle nebbie e Alba tragica che gli consente di sviluppare dei personaggi sempre più legati a un pessimismo esistenziale. La Seconda Guerra Mondiale costituisce uno spartiacque nella sua carriera. Il fisico ormai non più scattante e la canizie lo spingono ad ammorbidire la sua 'maschera' consentendogli di comparire in ruoli che vedono il trionfo popolare nei panni del commissario Maigret da Simenon. Anche quando si lascerà andare ad accettare parti in film di serie B avrà sempre modo di riscattarsi con uno sguardo di quelli solamente 'suoi'. Giancarlo Zappoli http://www.mymovies.it/biografia Gabin è stato fra l'interprete ideale dei film della scuola realista, portando sugli schermi la fisionomia romantico-populista dell'uomo semplice e rude, oppresso da un destino ineluttabile. Una personificazione dell'antica tragedia umana, dolorosamente vissuta attraverso le fasi successive dell'immediata brutale violenza, della cupa disperazione e, infine, della rassegnazione liberatrice. Gabin è riuscito a esprimere questa gamma di sentimenti con vigore e naturalezza, rivelando convincenti doti drammatiche, grazie anche alla sapiente guida di registi quali Julien Duvivier, Jean Renoir, Marcel Carné e Jacques Becker. Proveniente dal teatro di rivista e dall'operetta (si era formato alle Folies Bergère, al Moulin Rouge, al Vaudeville, alle Buffes-Parisiennes), esordì nel 1930 col film Chacun sa chance. Ma il "vero" Gabin nacque negli anni 1934-1939 con una serie di fortunatissime interpretazioni: La bandera, Il bandito della Casbah, Verso la vita (Les Bas-fonds), La grande illusione (La Grande Illusion), L'angelo del male (La Bête humaine), Il porto delle nebbie (Quai des brumes), Alba tragica (Le jour se lève). In molti di questi film ebbe accanto la delicata Michèle Morgan con la quale formò un'indimenticabile coppia, anche se il veroe amore della sua vita reale rimase sempre Marlene Dietrich. Dopo la negativa esperienza Hollywoodiana del periodo bellico, ritroviamo Gabin in ruoli di più varia e matura caratterizzazione psicologica, secondo nuove dimensioni umane e sociali: La vergine scaltra (La Marie du port), (1950); La notte è il mio regno (La Nuit est mon royaume), (1951); La traversata di Parigi (La Traversée de Paris), (1956); Il clan dei Siciliani (Le Clan des Siciliens), (1969). In tutti comunque, come nel ruolo indimenticabile del commissario Maigret creato da Simenon, si ritrova il razionale virtuosismo del personaggio Gabin che, come ha scritto Jacques Prévert in una lirica: è sempre lo stesso è sempre uguale, sempre Gabin sempre qualcuno Gabin ha ottenuto due volte il premio quale miglior attore alla Mostra cinematografica di Venezia, nel 1951 per La notte è il mio regno, e nel 1954 per Grisbì (Touchez pas au grisbi).Wiki Filmografia scelta: La bandera, La bella brigata, Verso la vita, Il bandito della casbah, La grande illusione, Il porto delle nebbie, Alba tragica, L'angelo del male, L'impostore, Le mura di Malapaga, Grisbì, Aria di Parigi, La traversata di Parigi, I miserabili, Il commissario Maigret, Maigret e il caso Saint Fiacre, Il barone, Matrimonio alla francese, Il clan dei siciliani, Il commissario Le Guen e il caso Gassot, L'affare Dominici, Due contro la città. Le calle sono di Antonio Medal
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento