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Beppe Bergomi ovvero lo zio Campione del mondo
Giuseppe Bergomi detto lo Zio (Milano, 22 dicembre 1963) è un ex calciatore italiano.Tira i primi calci nella Settalese, ma ben presto viene arruolato dall'Inter, dove debutta in serie A il 22 febbraio 1981 in Inter-Como 2-1 e diventa il più giovane debuttante della storia dell'Inter. La sua carriera è fulminante e viene addirittura convocato al Mondiale del 1982, contribuendo attivamente alla vittoria finale e disputando anche la finale. Nonostante la sua giovane età (non è ancora ventenne) è soprannominato "lo zio" per l'aria matura datagli anche dai baffoni che sfoggia. Gli anni all'Inter però sono difficili: Bergomi diventa capitano dei nerazzurri, ma molte stagioni deludenti sono intervallate da scarsi successi. Lo stesso vale per la Nazionale: cocente la delusione ai Mondiali del 1990, quando l'Argentina sconfigge ai rigori in semifinale un squadra azzurra fino a quel momento invincibile. Il campionato 1988-1989 è ricordato dagli sportivi come quello dell'Inter dei record 88/89 (tuttora imbattuti): scudetto con 58 punti (primato con i 2 punti per vittoria), 26 vittorie, +7 di media inglese. La squadra milanese, al tempo allenata da Giovanni Trapattoni, non riesce però ad aprire un ciclo e l'avventura col tecnico di Cusano Milanino si conclude con la vittoria nella Coppa UEFA 1991. Bergomi si ritira nel 1999 quando il nuovo allenatore Marcello Lippi gli comunica che non rientra nei suoi piani, preferendogli Laurent Blanc. Con l'Inter Bergomi ha giocato in tutto 758 partite, record di fedeltà per la squadra nerazzurra, di cui 519 in Serie A, 117 nelle coppe europee e 122 in Coppa Italia. Con la Nazionale, di cui è stato capitano per 33 volte, ha giocato 81 partite con 6 gol; ha partecipato a 4 Mondiali (record per un giocatore italiano detenuto con Gianni Rivera e Paolo Maldini), il primo nel 1982 (vincendolo), poi nel 1986, e nel 1990 (in Italia da capitano), intervallati dall' ottimo europeo del 1988 (chiuso alle semifinali). Nel 1991 arrivò sulla panchina della Nazionale Arrigo Sacchi, il nuovo ct non vedeva bene Bergomi e scelse di escluderlo definitivamente dalla Nazionale dopo poche partite. Bergomi saltò così il Mondiale del 1994, e il suo rapporto con la maglia azzurra sembrò chiuso. Nella stagione 1997-98 però giocò stupendamente, e nonostante avesse ormai 34 anni e mezzo, il ct Cesare Maldini lo convocò per i Mondiali del 1998. L'infortunio di Alessandro Nesta lo rese titolare. Giocò quindi il suo quarto e ultimo Mondiale, chiudendo cosi la sua lunga carriera in Nazionale. In occasione del centenario della FIFA, nel 2004, venne stilata una lista dei 123 uomini e 2 donne considerati i migliori giocatori di calcio, tra quelli ancora in vita (50 in attività, 75 ritirati). La lista, elaborata da Pelé e dalla FIFA, contiene anche il nome di Giuseppe Bergomi. Da alcuni anni, Bergomi lavora come commentatore tecnico (spesso al fianco della prima voce Fabio Caressa) e come opinionista per gli spazi calcistici di Sky Sport. Oltre che per la sua bravura e competenza, Bergomi si distingue per la sua calma e pacatezza, che gli consentono di descrivere anche le situazioni di gioco più tecniche e complicate con estrema chiarezza. Il suo commento dei Mondiali 2006 è diventato un piccolo cult metropolitano nel periodo subito successivo al mondiale, grazie alla diffusione via internet degli spezzoni di telecronaca dei momenti più emozionanti delle partite, come semifinale e finale.
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