sabato 8 dicembre 2007

Ferruccio Parri


Ferruccio Parri (Pinerolo, 19 gennaio 1890Roma, 8 dicembre 1981) è stato un politico e antifascista italiano. Con lo pseudonimo di "Maurizio" fu un capo partigiano durante la guerra di liberazione dal regime nazifascista in Italia, decorato dagli USA con medaglia Bronze Star Medal. Lo pseudonimo "Maurizio" proveniva dal nome della collina di San Maurizio, nella sua città natale di Pinerolo. Fu il primo presidente del Consiglio a capo di un governo di unità nazionale istituito alla fine della seconda guerra mondiale. Considerato uno dei padri della patria, è sepolto nel cimitero monumentale di Staglieno, a Genova. Laureato in lettere, insegnò al Liceo Parini di Milano e fu redattore del Corriere della sera. Prese parte alla Prima guerra mondiale e negli anni successivi, da antifascista, appoggiò e partecipò alle attività del gruppo liberalsocialista Giustizia e Libertà, organizzazione ispirata dai fratelli Carlo e Nello Rosselli. Arrestato per questo e per avere favorito l'espatrio di Filippo Turati, Parri scontò vari anni di carcere. Durante la guerra di liberazione assunse il nome di "Maurizio", divenne un capo della Resistenza per il Partito d'Azione, che aveva contribuito a fondare. Durante le fasi più critiche della Resistenza diresse il Comitato di liberazione nazionale per l'Alta Italia (CLNAI) e coordinò il comando unificato partigiano, o Corpo Volontari della Libertà. Dopo la Liberazione Parri fu Presidente del Consiglio dei Ministri (dal 21 giugno 1945 all' 8 dicembre dello stesso anno) di un governo di unità nazionale composto da azionisti, comunisti, democristiani, demolaburisti, socialisti e liberali: quando quest'ultimi gli ritirarono l'appoggio politico, si dimise dall'incarico. Nel secondo dopoguerra fu segretario del Partito d'Azione ma dopo il crollo di tale partito alle elezioni politiche del 1946, in cui raccolse poco meno dell'1,5% dei voti, preferì scioglierlo per fondare insieme a Ugo La Malfa il movimento Concentrazione Democratica, nel 1948 confluì nel Partito Repubblicano. Nel 1953, in disaccordo con la legge truffa, uscì dal PRI e diede vita con Piero Calamandrei ad Unità Popolare, soggetto politico che fu decisivo nel non far scattare il meccanismo della nuova legge elettorale. Antonio Segni lo nominò senatore a vita nel 1963: fece parte del gruppo della Sinistra Indipendente di cui fu presidente per molto tempo. Fiori di Brueghel il vecchio

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