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Michele Alboreto
Michele Alboreto (Milano, 23 dicembre 1956 – Lausitzring, 25 aprile 2001) è stato un pilota automobilistico italiano di Formula 1, vincitore di 5 Gran Premi. Gli esordi, nel 1976, lo vedono impegnato nel campionato Formula Monza al volante di una vettura del Team Salvati, conquistando l'anno seguente il 3° posto nello stesso campionato. Campione di Formula Fiat Abarth nel 1978, corre anche in Formula Italia, nei campionati italiani ed europei di F3, vincendo quest'ultimo nel 1980, al volante di una March-Alfa Romeo. Nel 1981 esordisce in F2 nel team Minardi. Grazie ai buoni risultati ottenuti nelle formule minori nel 1981 debutta in Formula 1, alla guida di una Tyrrell-Ford, al gp di San Marino. Ma la scarsa affidabilità e potenza della sua vettura gli causano problemi e più volte è costretto al ritiro o alla partenza da posizioni arretrate. Nel 1982 Alboreto, ormai più maturo e munito di una Tyrrell più potente, ottiene il settimo posto in classifica piloti (a pari punti con Tambay) e centra il suo primo successo nella massima serie, al GP di Las Vegas, bissato, l'anno successivo, a Detroit. Le sue buone prestazioni gli valgono nel 1984, la chiamata in Ferrari. Con la rossa Alboreto conquista: la sua prima pole position e vittoria nel GP del Belgio a Zolder, due secondi posti ai Gran Premi d'Italia e d'Europa ed un terzo posto al Gran Premio d'Austria. Giunge 4° nella classifica finale del Campionato del Mondo. Il 1985 è la grande occasione per la conquista del titolo. Nel 1988 la Ferrari è data tra le favorite nella lotta per il titolo, ma i risultati attesi non arrivano: la stagione si conclude con delusione: Alboreto ottiene solo un secondo posto, al Gran Premio d'Italia. Archiviata l'esperienza ferrarista, Alboreto ritorna alla Tyrrell. Il team inglese, da anni in difficoltà, dopo un quinto posto a Montecarlo, conquista, con Alboreto, il terzo posto al Gran Premio del Messico. Sembra l'inizio del riscatto, ma, causa un cambio di sponsor, Alboreto viene posto fuori squadra; dopo un paio di gare da spettatore, fa ritorno nei Gran Premi con la Lola del team Larrousse, ottenendo però scarsi risultati, tra cui alcune mancate qualificazioni. Dal 1990 al 1992 corre per la Arrows poi divenuta Footwork. Totalmente fallimentari le prime due stagioni, dove non ottiene nemmeno un punto, un po più positiva l'ultima, con alcuni piazzamenti, sei punti in classifica e il decimo posto in campionato. Nel 1993 disputa un'altra stagione deludente con la Lola del team Scuderia Italia. Nella sua ultima stagione in F1, quella del 1994, è alla Minardi: non ottiene alcun risultato di rilievo, e, a fine campionato, annuncia il suo ritiro dalla categoria. Nel GP di San Marino del 1994, il ferimento di quattro meccanici causato dalla perdita di uno pneumatico della sua Minardi durante l'uscita dai box a circa 140 Km/h, convince la federazione ad apportare modifiche sostanziali al regolamento, prevedendo una velocità moderata nella pit-lane. Gareggia nel DTM, il campionato turismo tedesco, poi nei campionati Sport, e nel 1996 nel campionato Indy Racing League. Successivamente si limita a correre poche corse, la 24 Ore di Le Mans vinta nel 1997 al volante di una Porsche del team Joest Racing, e L'American Le Mans Series. Nel 1999 passa al team Audi con cui ottienne, nel 2001, la sua ultima vittoria in una competizione motoristica nella 12 ore di Sebring in coppia con Capello e Aiello. Il 25 aprile 2001 muore in un incidente al Lausitzring, mentre effettua i collaudi delle nuove Audi R8 Sport in preparazione della 24 Ore di Le Mans del 2001. Un detrito raccolto in corsia box perfora la carcassa di una delle gomme motrici posteriori, facendola esplodere sul rettifilo principale della pista tedesca. Nella carambola la macchina finisce nel prato oltre le barriere protettive,rendendo inutile e solo dannosa la presenza del roll bar,che conficcandosi nel prato di fatto causa la tragica e prematura morte del campione Milanese. Nei primi anni '90 è stato l'uomo immagine per la campagna sulla sicurezza stradale della RAI con uno speciale della trasmissione Quark. Nel 2004 il comune di Rozzano, dove Alboreto trascorse l'adolescenza, gli rende omaggio con un monumento alto quattro metri presso il Centro Culturale Cascina Grande.Nel Dicembre 2006, sempre a Rozzano gli viene dedicata una piazza. Michele Alboreto era cugino della moglie dell'attore Massimo Boldi, (morta anche lei in giovane età). Dipinto di Hope.
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