skip to main |
skip to sidebar
Sylva Koscina
Sylva Koscina pseudonimo di Sylva Koskinon (Zagabria, 22 agosto 1933 – Roma, 26 dicembre 1994) è stata un'attrice italiana molto famosa nel dopoguerra. Nacque da genitori croati, la mamma era di Spalato. Da giovane si trasferì in Italia. Dopo la laurea in medicina, iniziò la sua carriera cinematografica all'età di 22 anni al fianco di Totò in Siamo uomini o caporali? (1955) di Camillo Mastrocinque, ma chi la valorizzò maggiormente fu Pietro Germi ne Il ferroviere (1955). Risposta italiana a Marilyn Monroe, la fulgida e incantevole Sylva Koscina comparì in molte pellicole degli anni cinquanta, sessanta e settanta lavorando con Alberto Sordi, Nino Manfredi e Ugo Tognazzi. Suo grande successo fu accanto a Sordi in Ladro lui, ladra lei (1958) di Luigi Zampa e continuò la salita con Giovani mariti (1958) e Mogli pericolose (1959). Negli anni sessanta partecipò al film drammatico Il sicario (1960) di Damiano Damiani, ma ottenne un vasto successo nelle commedie come Il vigile (1960) o Copacabana Place (1962), e fu scelta da Federico Fellini per la parte di un'altera matrona in Giulietta degli spiriti (1964). Lavorò con Kirk Douglas in Jim, irresistibile detective (1968) e Paul Newman in La calata dei barbari (1968). Popolare anche nel settore televisivo, nel 1972 condusse con Mike Bongiorno e Paolo Villaggio il Festival di Sanremo. Gli ultimi film furono spesso scadenti, anche se le sue partecipazioni erano per lo più di guest star, interprete quasi di sé stessa, come mito senza età. Morì nel 1994 a 61 anni per un tumore al seno. È rimasta quasi proverbiale la megalomania della Koscina, anche se, grazie alla sua spregiudicatezza, era schietta e divertente, mai antipatica. Estremamente signorile, quando parlava di sé si rivolgeva sempre in terza persona (La Koscina qua, la Koscina là...). Forse anche per il fatto di essere straniera, aveva una certa disinvoltura che sfiorava l'incoscienza, come quando per esempio parlava del suo seno duro come il marmo di Carrara ai severi bacchettoni degli anni sessanta, oppure quando si presentava alla Mostra del cinema di Venezia senza nessun film in concorso, ma solo come una seria, parole sue, "ambasciatrice sorridente". È innegabile che la sua figura abbia portato brio e spensieratezza nel clima degli anni cinquanta. Fu la prima attrice ad avere atteggiamenti divistici, anche se mai troppo marcati, mai di cattivo gusto. Acquistò una tenuta in stile hollywoodiano alla periferia di Roma, e fu anche suo il primo scandalo di un'attrice italiana che posasse a seno nudo per un giornale, nientemeno che Playboy nel 1967. Filmografia scelta: Siamo uomini o caporali, Il ferroviere, Michele Strogoff, Guendalina, Totò sulla luna, Totò a Parigi, Ladro lui ladra lei, Giovani mariti, Il vedovo, La cambiale, Poveri milionari, Crimen, Il vigile, Cadavere per signora, Se permettete parliamo di donne, Giulietta degli spiriti, Io io io e gli altri, La battaglia della Nerevta, L'ingorgo.
Nessun commento:
Posta un commento