sabato 8 dicembre 2007

Valeria Valeri o la signora Benvenuti


Valeria Valeri (Roma, 8 dicembre 1921) è un'attrice teatrale, doppiatrice e attrice cinematografica italiana. Ad appena 22 anni, mentre segue i corsi di recitazione tenuti da Elsa Merlini, partecipa a un concorso per annunciatrice radiofonica indetto dalla Rai, classificandosi al 2° posto. Rinuncia ad entrare alla radio, dopo il saggio di diploma tenuto, ed intraprende la carriera teatrale sin dalla stagione 1948-1949, nella Compagnia di Laura Carli, nello spettacolo d'esordio, Caldo e freddo di William Crommelynck. Sul palcoscenico recita ininterrottamente, senza pause, sino ai giorni nostri, diventando una delle più apprezzate attrici del genere brillante, ma dimostrandosi anche di ottimo spessore drammatico. A partire dalla stagione 1950-1951 recita con Gino Cervi e Andreina Pagnani in testi contemporanei del livello di L'albergo dei poveri di Gorkij, Harvey di Mary Chase, I Figli di Edoardo di Jackson, Bottomley e Marc Gilbert Sauvajon, nonché del classico Il mercante di Venezia di William Shakespeare. Dalla stagione 1955-1956 entra a far parte della Compagnia del Teatro Stabile di Genova, recitando testi di Giraudoux, Cechov, Dostoevskij e, tra gli italiani, Bertolazzi (La Gibigianna), Diego Fabbri e Marco Praga (La moglie ideale). Nel 1958 avviene la svolta decisiva della carriera, sia professionale che personale: entra a far parte del celebre Gruppo Teatrale Gli Associati, accanto a Ivo Garrani, Giancarlo Sbragia e con Enrico Maria Salerno; insieme a quest'ultimo ottiene i primi grandi consensi nel 1960, nello spettacolo Sacco e Vanzetti (dove interpreta il ruolo della moglie di Nicola Sacco che nel film di Giuliano Montaldo del 1971 tocca alla cantante Rosanna Fratello) e instaura un sodalizio artistico e affettivo tra i più importanti della storia del nostro spettacolo. Da Salerno ha anche una figlia, Chiara Salerno, apprezzata attrice e doppiatrice, ma non si sposeranno mai. Nel 1968 recitano insieme anche nella commedia televisiva "La famiglia Benvenuti" che può essere designata come l'antenata delle moderne "fiction". Durante la stagione 1963-1964 recita insieme ad Alberto Lupo (in quel periodo popolarissimo) tornando allo Stabile di Genova in testi come La vita è sogno di Calderòn de la Barca, Baciami Alfredo di Carlo Terron e Alfa Beta di E. A. Whitehead. Ma è tra la fine degli anni '60 e i primi anni '70 che la Valeri conosce autentici trionfi, in coppia con Alberto Lionello nelle commedie brillanti Occupati di Amelia! di Georges Feydeau e L'anatra all'arancia di William Douglas Home (forse il suo successo più grande a teatro, nella stagione 1973-1974, nel ruolo che al cinema toccò a Monica Vitti, con il grande rammarico di un'infortunio durante le repliche, poi sostituita da Fiorella Mari). Nella stagione 1977-1978 recita con Gino Bramieri e Paola Tedesco nella commedia di Italo Terzoli ed Enrico Vaime Anche i bancari hanno un'anima e affronta anche testi goldoniani come La vedova scaltra. Dalla stagione 1981-1982 affronta un altro importante sodalizio artistico con Paolo Ferrari, in testi come Fiore di cactus di Barillet e Gredy, Vuoti a rendere di Maurizio Costanzo (1986) Sinceramente bugiardi di Alan Ayckburn (1987), portata in tournée per tre anni e nella quale recita insieme alla figlia Chiara, Senti chi parla di Derek Benfield (1989) Gin Game di Donald Lee Coburn (1990), Diario di una cameriera di Octave Mirbeau, (1991) dove ritrova Giancarlo Sbragia. Quindi, nel 1992, gli ultimi spettacoli con Ferrari, Love letters di A. R. Gurney, Trappola mortale di Ira Levin, Io... e ancora io di Marie Pacorme per finire con La cicogna si diverte di André Roussin. Viene diretta da registi del calibro di Massimo Cinque, Giovanni Lombardo Radice, Gianfranco De Bosio e Giancarlo Zanetti. Attrice instancabile, dalla metà degli anni '90 continua a calcare i palcoscenici teatrali con assoluta dedizione, stavolta con commedie intrise di risvolti gialli e non soltanto brillanti, sotto la direzione di Patrick Rossi Gastaldi, Giuseppe Cairelli e Claudia Della Seta, a partire da Colpo di sole di Marcel Mithois, diretta da Ennio Coltorti (1994), Il clan delle vedove di Ginette Beauvois-Garcin (1995), quindi al grande successo, nel ruolo della ladra Céline in Madame Lupin di Marie Pacorme (1997), proseguendo con In viaggio con la zia di Graham Greene (1999), La Signora Omicidi di William Rose, altro grande successo portato in tournée per tre anni, Felicita Colombo di Giuseppe Adami (2000), nel ruolo che fu il cavallo di battaglia di Dina Galli, Salto mortale di Dani Horowitz (2001) Amore senza tempo di Alexej Arbusov (2003), Giochi di famiglia di Claude D'Anna e Laure Bonin (2003) e infine nel 2004, per Il ciclo dell'invisibile di Eric-Emmanuel Schmidt, recita in Oscar e la Dama Rosa diretta da Juri Ferrini e in Ibrahim e i fiori del Corano, portato anche al cinema con discreto successo da Omar Sharif. A 85 anni suonati è tornata a recitare con Paolo Ferrari, nella commedia di Costanzo Vuoti a rendere. Sul grande schermo non ebbe una frequentazione altrettanto importante: interpretò soltanto 7 pellicole tra il 1950 e il 1981, e sempre in ruoli di supporto. Ebbe un ruolo secondario persino in un film del terrore diretto da Mario Bava nel 1966, Operazione paura. In quello stesso anno recitò insieme al compagno di vita Enrico Maria Salerno in un film importante di Florestano Vancini, Le stagioni del nostro amore. Nel biennio 1980-1981 recita da coprotagonista in due film di Alberto Sordi e Silvio Amadio. Ma al cinema la sua carriera termina di fatto lì, a causa di pressanti e importanti impegni teatrali. Storia diversa, invece, nel campo del doppiaggio, dove prestò la voce a Natalie Wood in La grande corsa, Maggie Smith in Invito a cena con delitto (considerato dagli esperti la sua prova di doppiaggio più riuscita), Diana Douglas in Vizio di famiglia, Pauline Taylor in Arancia meccanica di Stanley Kubrick e diverse altre, anche in serie televisive molto popolari come Capitol e Beautiful. Doppia anche alcune attrici straniere che recitano in film italiani, come Betsy Blair ne I Delfini (1960), Martine Carol in Vanina Vanini di Roberto Rossellini (1961), Marina Vlady in L'ape regina di Marco Ferreri (1962) e persino Margaret Lee in Due samurai per cento geishe di Giorgio Simonelli (1964). Sul piccolo schermo sarà ricordata principalmente per i due ruoli che la resero molto popolare negli anni '60, non a caso entrambi riguardanti madri apprensive e ansiose: la signora Stoppani, madre dell'inquieto Giannino Stoppani (Rita Pavone) nello sceneggiato musicale Il giornalino di Gian Burrasca diretto nel 1964 da Lina Wertmuller e dove recitò accanto al compagno teatrale Ivo Garrani nella parte dell'irascibile padre, quindi nel biennio 1968-1969 con le due serie di telefilm La famiglia Benvenuti dirette da Alfredo Giannetti, sempre accanto ad Enrico Maria Salerno, dove è la madre di un ragazzino che affronta diverse, bonarie avventure familiari, dopo aver improvvisamente cambiato abitazione e amicizie. In televisione tornerà, insieme al compagno di vita, nel film Disperatamente Giulia (1990), tratto dal best-seller di Sveva Casati Modignani e diretto dallo stesso Salerno. Dopodiché si farà vedere ancora nel 2001, nella serie Compagni di scuola diretta da Tiziana Aristarco e Claudio Norza e nella soap-opera nostrana Un posto al sole, sempre nel ruolo di una madre. Quindi ottiene un discreto successo con altri due telefilm, La Tassista diretta da José Maria Sànchez nel 2004, dove interpreta la madre della tassista Stefania Sandrelli accanto ad Andrea Giordana e Riccardo Garrone, e infine nel ruolo di una nonna intraprendente investigatrice in Una famiglia in giallo diretta da Alberto Simone nel 2005, con Giulio Scarpati e Milena Miconi, che ricalca in qualche maniera la fortunata serie statunitense di telefilm La signora in giallo con Angela Lansbury, e della quale si sta progettando un seguito. Alla soglia degli 85 anni, e con quasi 60 anni di carriera alle spalle, Valeria Valeri è attiva ancora oggi in maniera continuativa nel mondo dello spettacolo, imitata soltanto, tra gli attori italiani, da Arnoldo Foà. Fiori di Antonio Lopez Garcia

1 commento:

Loretta Castorini ha detto...

La seguo da vent'anni e l'adoro! E' una delle poche interpreti del nostro teatro capace di coniugare perfettamente eleganza formale della tecnica e grande pudore umano. Caratteristiche che permettono, da sempre, alle sue interpretazioni di non scadere mai nel volgare; piuttosto, conferiscono ai suoi personaggi una sorta di amabile leggerezza, rendendoli testimonianza degli usi e dei costumi della nostra società!