domenica 6 gennaio 2008

Giovanna D'Arco la pulzella d'Orleans

Giovanna d'Arco (in francese Jeanne d'Arc, o Jehanne Darc nella versione più arcaica; Domrémy-la-Pucelle, 6 gennaio 1412Rouen, 30 maggio 1431) è stata una santa francese, eroina nazionale e venerata dalla Chiesa cattolica come patrona della Francia. È oggi conosciuta come la Pulzella di Orléans. Ebbe il merito di riunificare il proprio Paese contribuendo a risollevarne le sorti durante la guerra dei cent'anni. Nata in una famiglia di contadini della Lorena, molto religiosa, Giovanna aveva tredici anni quando disse di udire voci celestiali spesso accompagnate da visioni dell'Arcangelo Michele, di Santa Caterina e di Santa Margherita. Era da poco iniziato l'anno 1429 quando gli inglesi erano ormai prossimi ad occupare completamente Orléans; per Giovanna, che sarebbe diventata una figura emblematica della storia di Francia, fu quello il momento - sollecitata dalle voci che diceva di sentire - per correre in aiuto di Carlo VII, Delfino di Francia e futuro re, estromesso dalla successione al trono a beneficio dei sovrani inglesi. Presentandosi come inviata di Dio, Giovanna sostenne di aver ricevuto l'incarico celeste di salvare la Francia; la sua buona fede fu affermata da un gruppo di teologi che a lungo l'interrogarono. Si narra, tuttavia, che il Delfino, non fidandosi di lei, le si fosse presentato mescolato tra gli altri presenti. Ella, però, pur non avendolo mai visto, lo riconobbe. Carlo, allora, convintosi, decise di affidarsi alla sua guida per riscattare le sorti della Francia. Iniziò pertanto la riforma dell'esercito trascinando con il suo esempio le truppe francesi e imponendo uno stile di vita rigoroso e quasi monastico, molto simile allo stile che adottarono i cavalieri templari, circa un secolo prima. I soldati, trascinati dal carisma della giovane, si esaltarono e si prepararono alla riscossa. Sebbene non le fosse stata affidata formalmente nessuna carica militare, Giovanna divenne ben presto una figura centrale nelle armate francesi: vestita da soldato, impugnando brando e bandiera bianca con raffigurato Dio nell'atto di benedire il fiordaliso francese, comunemente la pucelle d'Orléans raccolse un gran numero di volontari da tutto il regno e guidò le truppe infervorate in battaglia contro gli Inglesi. Gli Inglesi, erano arrivati sino ad Orléans, assediavano la città, chiave di volta della valle della Loira, nella Francia centrale. Se Orléans fosse caduta, l'intera Loira meridionale sarebbe stata presa; la stessa Chinon, corte del futuro Carlo VII, non era molto lontana da Orléans. La città era accerchiata dagli inglesi, che avevano 4 grandi fortezze per controllare la città e stringerla d'assedio. Giovanna attaccò quelle maggiormente fortificate a sud del fiume, riuscendo a rompere l'accerchiamento dopo aver portato rifornimenti alla popolazione affamata. L'accerchiamento fu rotto l'8 maggio 1429, ed è qui che il popolo, in festa, le diede il nomignolo di "la pulzella d'Orléans". Il suo successo fu fondamentale per le sorti della guerra, poiché esso impedì che gli Anglo-borgognoni potessero occupare l'intera parte settentrionale del paese e marciare verso il Sud fedele a Carlo e, inoltre, diede inizio a un'avanzata nella valle della Loira culminata nella battaglia di Patay. Dopo la liberazione di Orléans, la pulzella continuò le proprie campagne contro gli Inglesi, accompagnata da La Hire e da Jean Poton de Xaintrailles, e vinse gli Inglesi a Jargeu e a Patay il 18 giugno 1429. Il 17 luglio 1429 portò Carlo VII a Reims, nella cui cattedrale, di primaria importanza per la Francia già dall'epoca di Clodoveo, il sovrano fu incoronato. Da questo momento incominciò la riconquista che nel 1437 l'avrebbe portato fino a Parigi. La figura di Giovanna, ormai leggendaria, divenne improvvisamente ingombrante per l'aristocrazia che cominciò a temere di vedere offuscato il proprio prestigio da una pastorella lorenese. Infatti, il successo attira invidia, e le casse del nuovo re non permettevano di continuare la guerra; inoltre il nuovo re temeva anche di perdere troppo presto la corona. Ma Giovanna era una donna decisa e determinata, e aveva alle "dipendenze" un esercito privato, attirato dalla sua fama, con il quale attaccò Parigi l'8 settembre 1429. Forse anche spaventato dal suo esercito, Carlo VII decise di togliere di mezzo la scomoda pulzella; non inviò infatti i rinforzi promessi a Giovanna, che vide il suo esercito capitolare e fallire l'assedio di Parigi. L'eroina non voleva cedere quella che considerava una missione divina e, di conseguenza, continuò con pochi volontari la guerra contro gli Inglesi. La scarsità numerica e l'ostilità che la circondava, tuttavia, la misero subito in una situazione difficile. Ad esserle fatale fu, nel 1430 la battaglia di Compiègne, vicino a Parigi, dove ferita venne catturata dalle forze borgognone, venduta agli alleati inglesi per la somma di diecimila franchi tornesi, e da questi sottoposta al processo come strega a Rouen, senza che Carlo VII muovesse in suo soccorso... Venne sottoposta a processo senza difensori per eresia davanti al tribunale ecclesiastico di Rouen, fortemente influenzato dal potere inglese e presieduto da Pierre Cauchon, vescovo di Beauvais. Dopo quattro mesi di umilianti interrogatori la pulzella d'Orleans fu accusata di eresia, per aver creduto di poter comunicare con Dio direttamente e senza la mediazione della Chiesa cattolica, e di atti illeciti, per aver indossato abiti maschili. Venne perciò condannata a morte e giustiziata sul rogo il 30 maggio del 1431: aveva diciannove anni. Definendosi apertamente la "Pulzella", Giovanna accreditava l'idea di essere un'inviata da Dio e non una strega: la sua verginità simboleggiava chiaramente la purezza tanto da un punto di vista fisico quanto da quello delle intenzioni religiose e politiche. Di conseguenza, verificarne la veridicità era questione di fondamentale importanza: per ben due volte venne constatata dalle matrone, a Poitiers nel marzo 1429 ed a Rouen il 13 gennaio 1431 su ordine dello stesso Cauchon. L'abitudine che aveva Giovanna di portare abiti maschili aveva probabilmente il fine di impedire ai malintenzionati di violentarla. Quando ormai le truppe inglesi avevano perso la propria influenza nel 1456, la Chiesa riaprì l'inchiesta: il tribunale fu riconosciuto come illegittimo e Giovanna fu riabilitata e riconosciuta innocente. Fu proclamata santa da Papa Benedetto XV nel 1920. La memoria viene celebrata il 30 maggio. Vita, passione e morte di Giovanna d'Arco sono state raccontate innumerevoli volte in saggi, romanzi, biografie, drammi per il teatro; anche il cinema e l'opera lirica si sono occupati di questa figura. Ancora oggi è tra i santi francesi maggiormente venerati. Presunte reliquie della santa furono trovate nel 1867. C'era anche un femore di gatto che, secondo chi ne sosteneva l'autenticità, era spiegabile con il fatto che uno di questi animali sarebbe stato gettato nel rogo in cui ardeva Giovanna d'Arco. Le recenti analisi condotte da Philippe Charlier hanno però dimostrato che le reliquie attribuite alla santa sono in realtà databili tra il sesto ed il terzo secolo a.C. e sono frammenti di una mummia egiziana (i presunti segni di combustione sono in realtà, secondo Charlier, il prodotto di un processo di imbalsamazione). http://it.wikipedia.org/wiki/Giovanna_.Adorazione dei Magi di Gentile da Fabriano

Nessun commento: