Il Pignarûl (plurale Pignarûi) o Panevìn è una tradizione popolare del Friuli e dell'alto Trevigiano che consiste nel bruciare pire di legno la sera del 5 gennaio o del 6 gennaio, a seconda della tradizione della zona in cui viene fatto, esistono versioni di questa tradizone come la Casera o il Brusar la vecia in molte zone del Triveneto. Sembra che questa usanza risalga a riti pre-cristiani e che sia rimasta intatta come vigilia dell'Epifania nel calendario popolare cristiano. La fiamma simboleggia la speranza e la forza di bruciare il vecchio (non a caso si brucia la "vecchia" posta sopra la pira di legna) e la direzione delle scintille viene osservata come presagio per il futuro: se si dirigono verso est ci sarà buona sorte nei mesi a venire, se si dirigono verso ovest sarà tempo per andare in cerca di fortuna (dal proverbio friulano "se il fum al va a soreli a mont, cjape il sac e va pal mont, se il fum invezit al va de bande di soreli jevât, cjape il sac e va al marcjât"). Lo stesso proverbio nel Veneto nord-orientale recita: "Se le fuìske le va a matìna ciòl su'l sàc e và a farina, se le fuìske le va a sera pàn e poènta a pièn caliera". Il più celebre pignarûl del Friuli è il cosiddetto "Pignarûl grant" di Tarcento. La Casera è una tradizione antichissima risalente ai Celti, i quali accendevano dei fuochi per ingraziarsi la divinità del fuoco, il fantoccio rappresenta il passato, bruciandolo nel fuoco lo si lascia alle spalle e si scongiurano malefici. Oggi il rito della Casera viene accompagnato dalla degustazione di vin brulè e di un pezzo di "pinza", focaccia tipica di questa festa, vengono poi serviti altri cibi tipici del posto e talvolta vengono organizzati spettacoli pirotecnici con fuochi d'artificio. Vi sono poi delle superstizioni riguardo l'andamento della Casera a seconda della direzione in cui si muove il fumo: la caduta della croce dal falò si dice porti "male". Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Pignar%C3%BBl" Natività di Luis De Moralesdomenica 6 gennaio 2008
Pignarul-Panevin-Brusar la vecia-La Casera
Il Pignarûl (plurale Pignarûi) o Panevìn è una tradizione popolare del Friuli e dell'alto Trevigiano che consiste nel bruciare pire di legno la sera del 5 gennaio o del 6 gennaio, a seconda della tradizione della zona in cui viene fatto, esistono versioni di questa tradizone come la Casera o il Brusar la vecia in molte zone del Triveneto. Sembra che questa usanza risalga a riti pre-cristiani e che sia rimasta intatta come vigilia dell'Epifania nel calendario popolare cristiano. La fiamma simboleggia la speranza e la forza di bruciare il vecchio (non a caso si brucia la "vecchia" posta sopra la pira di legna) e la direzione delle scintille viene osservata come presagio per il futuro: se si dirigono verso est ci sarà buona sorte nei mesi a venire, se si dirigono verso ovest sarà tempo per andare in cerca di fortuna (dal proverbio friulano "se il fum al va a soreli a mont, cjape il sac e va pal mont, se il fum invezit al va de bande di soreli jevât, cjape il sac e va al marcjât"). Lo stesso proverbio nel Veneto nord-orientale recita: "Se le fuìske le va a matìna ciòl su'l sàc e và a farina, se le fuìske le va a sera pàn e poènta a pièn caliera". Il più celebre pignarûl del Friuli è il cosiddetto "Pignarûl grant" di Tarcento. La Casera è una tradizione antichissima risalente ai Celti, i quali accendevano dei fuochi per ingraziarsi la divinità del fuoco, il fantoccio rappresenta il passato, bruciandolo nel fuoco lo si lascia alle spalle e si scongiurano malefici. Oggi il rito della Casera viene accompagnato dalla degustazione di vin brulè e di un pezzo di "pinza", focaccia tipica di questa festa, vengono poi serviti altri cibi tipici del posto e talvolta vengono organizzati spettacoli pirotecnici con fuochi d'artificio. Vi sono poi delle superstizioni riguardo l'andamento della Casera a seconda della direzione in cui si muove il fumo: la caduta della croce dal falò si dice porti "male". Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Pignar%C3%BBl" Natività di Luis De Morales
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