martedì 22 aprile 2008

Fiorenza Cossotto

Claudio BravoFiorenza Cossotto (Crescentino, 22 aprile 1935) è un mezzosoprano italiano. Allieva del Conservatorio di Torino, e successivamente della Scuola di perfezionamento scaligera e del maestro E. Campogalliani, esordì il 26 gennaio 1957 al Teatro alla Scala prendendo parte alla prima dei Dialoghi delle Carmelitane di Poulenc (Suor Matilde), cui seguì, per circa un triennio, una lunga serie di ruoli da comprimaria o comunque di limitata responsabilità: Suzuki nella Madama Butterfly di Puccini, Fenena nel Nabucco di Verdi, Neris e Maddalena, Siebel e Madelon, questi tra i più significativi; serie interrotta solo sporadicamente da qualche parte più importante, come ad esempio Preziosilla ne La forza del destino, Cherubino ne Le Nozze di Figaro e soprattutto Giovanna Seymour della donizettiana Anna Bolena (Wexford Festival, ottobre 1958), che le valse fin d'allora da parte di un critico inglese, il riconoscimento di una <>. Le qualità espresse in quella critica nel luglio del 1960 le schiusero definitivamente le porte di una brillante carriera. Chiamata infatti a sostituire Giulietta Simionato nella parte di Amneris all'Arena di Verona, la Cossotto prese l'avvio per una progressiva ascesa che, attraverso il graduale allargamento del repertorio fino a comprenderne i capisaldi - Gioconda ( Liceu de Barcellona, novembre 1960), Favorita (RAI, giugno 1960, poi Enghien-les-Bains, estate 1961), Carmen (Vercelli, ottobre 1961), Adriana Lecouvreur (Teatro dell'Opera di Roma, marzo 1962), Don Carlos (Losanna, ottobre 1962), Trovatore (Liceo, novembre 1962) e persino Cavalleria rusticana nel ruolo di Santuzza (Venezia, gennaio 1963)- doveva rapidamente condurla ad inserirsi nel ristrettissimo novero dei migliori mezzosoprani. Come scrive Giorgio Gualerzi, ad entrare infatti in questa cerchia le danno diritto i mezzi vocali assolutamente di prim'ordine, caratterizzati da naturale bellezza e suono, timbricamente lucente e squillante, e dallo schietto colore di mezzosoprano soprattutto nel medio e nell'alto, mentre il registro basso, alquanto debole nella sonorità (fatto particolarmente avvertito nel Trovatore), appare essere ancora piuttosto il frutto di attento e assiduo studio.D'altra parte la fonazione pressoché perfetta, la facilità d'emissione che le consente di raggiungere con la massima naturalezza gli acuti estremi ( significativi, a questo proposito, restano la sua Eboli del Don Carlos e, nel genere "coloratura", l'Angelina della Cenerentola e l'Urbano degli Ugonotti); l'intensità del fraseggio, il vigore espressivo, conferiscono al canto della Cossotto quel rilievo tecnicamente pregevole e stilisticamente ammirevole che costituiscono gli elementi basilari della sua personalità. Seppur progressivamente assorbita dai più impegnativi ruoli di mezzosoprano, la Cossotto non ha tuttavia trascurato, specie nella parte iniziale della carriera, da un lato il repertorio del '700 e del primo '800 comico (dove sensibilità stilistica e disinvolto gioco scenico le hanno consentito di farsi ripetutamente apprezzare, fra l'altro, nel Lucio Silla di Mozart, ne La pietra del paragone e ne L'occasione fa il ladro di Rossini, ne Lo frate 'nnamorato di Pergolesi e in Varrone e Perrica di Alessandro Scarlatti), e dall'altro, grazie ad una musicalità molto spiccata, il repertorio contemporaneo e moderno, di cui si rammentano le prime esecuzioni di La donna è mobile di Malipiero (Piccola Scala, febbraio 1957), La scuola delle mogli di Mortari (Piccola Scala, marzo 1959), L'isola del tesoro di Tosatti (Teatro Comunale di Bologna, novembre 1958) e le riprese del Cordovano di Petrassi ( Piccola Scala, febbraio 1959) e di Mavra di Igor Stravinskij (Piccola Scala, febbraio 1960). Tra le sue incisioni appaiono particolarmente importanti quelle delle opere Gioconda, Don Carlos, Nozze di Figaro, Trovatore e del Requiem di Verdi. Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Fiorenza_Cossotto 4 cose sulla signora Cossotto: 1° ha cantato spesso in coppia col marito, il basso Ivo Vinco 2° Era amica personale della mia prof. di lettere che ci raccontava episodi divertenti sul "dietro le quinte" 3° l'ho vista in Arena, alla fine dell'esibizione, si è tolta tranquillamente la parrucca, (era stata un'Amneris, e con voce stanca ha detto "Non vedo l'ora di andarmene a letto" e 4° il suo unico figlio gestisce un albergo sul lago di Garda. Auguri signora!

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