domenica 9 novembre 2008

Basta pellicce!

9/11/2008 "Pellicce? Mai. Sono una crudeltà gratuita, retrò e fuori moda"
Così la giornalista Rai e scrittrice Christiana Ruggeri testimonial, insieme a Marina Ripa di Meana, dell'iniziativa dell'Oipa a Roma
ROBERTA MARESCI
ROMA«Siamo in una nuova era, figuriamoci se dobbiamo pensare a indossare dei cadaveri! Lo dico per tutti quegli stilisti che fanno capoccella e continuano a usare animali veri per baveri di mantelle, fodere di stivali e rifiniture. Ci sono delle pellicce ecologiche stupende. Tali e quali a quelle naturali. Per le quali non c’è bisogno di torcere un pelo a nessun animale. Io stessa ho appena lanciato una linea di pellicce ecologiche a dimostrazione che volere è potere», ha dichiarato l’ambientalista Marina Ripa di Meana, sfilando ieri a Roma, in corteo, al fianco della giornalista del TG2 Christiana Ruggeri che, interrogata ha risposto: «Pellicce? Mai. Sono una crudeltà gratuita, retrò e fuori moda».Come loro sono stati in tanti a unirsi in piazza contro le pellicce. Per dire basta. Basta ad un retaggio primitivo, superflua vanità, gratuita dimostrazione di superiorità, orribile cattiveria. Ai danni di ermellini, spesso catturati con una lastra di ferro spalmata di grasso, che basta leccare per lasciarci sopra la lingua. Ai danni di leopardi, immobilizzati in modo da impalarli fino a bucargli i polmoni. Ai danni di volpi uccise con l’elettroesecuzione che irrigidisce l’animale cotonandogli il pelo. Ai danni di cincillà, visoni e agnelli: in cima alla lista degli animali sacrificati in nome del vanità, della moda e dello spirito insano.«Uniti contro le pellicce. Sono d'accordo con voi e, anche se sono lontana, partecipo con il cuore alla vostra iniziativa», ha fatto sapere agli organizzatori la scrittrice Dacia Maraini. Stessa scelta per Sveva Sagramola che invitata, ha dato il suo «appoggio al 100%» via lettera, dato che aveva un impegno fuori Roma. Impossibilitata come l’attrice Mita Medici, che ha aderito «idealmente ma con totale convinzione alla manifestazione, ritenendo fondamentale che qualsiasi Paese civile, abbia a cuore la difesa degli animali e la loro salvaguardia da qualsiasi tipo di maltrattamento inutile e disumano». Inevitabile il commento di Massimo Comparotto, presidente dell’Organizzazione internazionale protezione animali: «Con la manifestazione di oggi l’Oipa conclude la raccolta di firme per chiedere la chiusura degli allevamenti di animali da pelliccia. Firme che verranno consegnate in Parlamento nelle prossime settimane. Esiste infatti una proposta di legge della precedente legislatura, ripresa ora da alcuni parlamentari, per la dismissione e la riconversione ecologica degli allevamenti di animali da pelliccia, passati da 170 nel 1988 a meno di 40 nel 2007. Un settore in crisi dunque, ancora sostenuto però dai numerosi stilisti di moda che si ostinano a riproporre la pelliccia o i capi contenenti gli inserti di pelliccia. L’invito dell’Oipa è anche quello rivolto a tutte le persone perché svolgano quotidianamente un’azione di protesta attiva, magari entrando in uno dei tanti negozi che vendono pellicce o capi contenenti bordi in pelliccia, come i giacconi con i cappucci con risvolto di pelliccia, purtroppo diventato una moda anche tra i più giovani, dimostrando la propria contrarietà come clienti sensibili alla sofferenza degli animali uccisi per le pellicce». da La Stampa

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