sabato 15 novembre 2008

Triste Afghanistan

Alice Perry/Lilla Cabot PerryIN AFGHANISTAN MOLTE LE SCUOLE DISTRUTTE E GLI INSEGNANTI ASSASSINATI DOPO L'11 SETTEMBRE
Sfigurata dall'acido mentre va a scuola: «Voglio continuare a studiare»
Sei ragazze sono state attaccate da uomini in motocicletta a Kandahar, gravi due sorelle. La zona è una roccaforte dei talebani
KANDAHAR - «Continuerò a studiare anche se cercano di uccidermi. Non smetterò di andare a scuola». Shamsia ha 17 anni ed è in un letto d'ospedale a Kandahar, con un occhio danneggiato e il viso sfigurato dall'acido. Nel letto accanto sua sorella Atefa, di 16 anni, anche lei colpita dall'acido. L'attacco è avvenuto mercoledì scorso nella zona occidentale di Kandahar, la grande città del sud dell'Afghanistan, culla e roccaforte dei taleban. Sei giovani studentesse liceali che stavano andando a scuola sono state attaccate, in diversi episodi, da uomini in motocicletta. Particolarmente gravi le ferite riportate dalle due sorelle: gli aggressori hanno strappato le sciarpe dalla testa delle ragazze e hanno lanciato l'acido mirando al volto, per sfigurarle.
L'AGGRESSIONE - «Eravamo a metà strada verso il liceo quando due uomini in motocicletta si sono fermati vicino a noi. Uno di loro ha gettato dell'acido sul viso di mia sorella, ho cercato di aiutarla e hanno gettato l'acido anche su di me», ha raccontato Atefa, 16 anni, dal suo letto d'ospedale. «Abbiamo chiesto aiuto, sono accorse delle persone e gli uomini sono fuggiti.
Non sappiamo perché ci abbiano attaccato, la città non è sicura. Ma non possiamo restare chiuse in casa, dobbiamo avere un'istruzione, il governo deve aiutarci». Le due ragazze, che normalmente indossano il burqa, appartengono alla minoranza musulmana sciita. Altre quattro ragazze sono stata attaccate nello stesso modo, il giorno dopo, nella stessa zona della città: fortunatamente non sono state ferite in maniera grave.
SCUOLE DISTRUTTE - Non c'è stata alcuna rivendicazione degli attacchi alle studentesse, ma tutto fa pensare a un'azione dei talebani, che nel periodo del loro regime (1996-2001) avevano proibito alle ragazze di frequentare le scuole. Dopo l'11 settembre e la caduta dei talebani, centinaia di scuole nel Paese sono state attaccate e distrutte; insegnanti e responsabili sono stati assassinati, ma finora erano rari gli attacchi agli alunni. L'attacco alle studentesse è stato così grave da avere vasta risonanza anche in una zona così abituata alla violenza.
KARZAI: «NEMICI DELL'EDUCAZIONE» - Il presidente Hamid Karzai ha definito i responsabili «nemici dell'educazione». «Voglio continuare a studiare per aiutare la ricostruzione del mio Paese», ha detto Shamsia dal suo letto d'ospedale, irriconoscibile sotto lo strato di unguento giallo che serve per le ustioni. Ha ricevuto la visita della responsabile del Settore Educazione di Kabul, Najiba Nuristani, che ha dichiarato: «Questi attacchi non possono fermare l'educazione in Afghanistan, specialmente per le ragazze». Il dottore che ha curato Shamsia è ottimista: dovrebbe recuperare l'uso dell'occhio. Se necessario, riceverà cure specialistiche in India.
15 novembre 2008 Corriere della Sera

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