venerdì 5 dicembre 2008

Empire State Building in vendita

Madame Pages/Giovanni BoldiniIl giornale newyorkese Daily News ha organizzato una fantastica truffa Con qualche carta falsa si è preso la proprietà del famoso grattacielo
Il misterioso furto dell'Empire State
Così, per un giorno, ha cambiato padrone
Il quotidiano ha dimostrato l'inefficienza del Comune. Eppure, aveva sparso indizi a piene mani: persino il nome dell'attrice (defunta) di King Kong di BENEDETTA PERILLI
Facile come rubare le caramelle ad un bambino. È andata così la truffa organizzata dal quotidiano newyorkese Daily News. Solo che il bambino in questione era il Comune di New York e le caramelle uno degli edifici simbolo della Grande Mela: l'Empire State Building. Con una pratica di soli 90 minuti il giornale, rappresentato dalla finta società Nelots Properties, è riuscito ad ottenere un atto dall'ufficio del registro di New York che spostava la proprietà dall'attuale Empire State Land Associates alla sedicente Nelots Properties che ne è rimasta in possesso per ben 24 ore. Per riuscire a mettere a segno l'ardita truffa, sbattuta stamattina in prima pagina dal Daily News come inchiesta di denuncia contro la mancanza di controlli negli uffici comunali di New York, il giornale si è servito di numerosi documenti finti, di un timbro notarile fasullo e alcune carte d'archivio necessarie al trasferimento della proprietà. Ma non solo. Il grande bluff ha avuto anche dei risvolti comici: fra i nomi dei testimoni portati dalla Nelots Properties appare anche Fay Wray, l'attrice bionda che proprio grazie a quel grattacielo, e al peloso mostro King Kong che dalla vetta la sospendeva nel vuoto, era diventata celebre. Il nome dell'attrice, deceduta nel 2004, non è l'unico gioco di citazioni della divertente truffa: quello scelto per il notaio responsabile dell'atto di cessione è Willie Sutton, prolifico autore di famose frodi bancarie negli Stati Uniti. Alla base della grandiosa truffa un solo, piccolo e disastroso bug che rischia di mettere sotto una pessima luce il comune di New York. Il sistema gestito dall'ufficio del registro della città non richiede infatti alcuna verifica dei dati. O meglio. Nessun impiegato dell'ufficio è preposto alla verifica delle informazioni inserite negli atti di cessione e in altre transazioni. Grazie a questa mancanza il falso documento che siglava il passaggio di proprietà è stato firmato lo scorso lunedì mattina e l'Empire State Land Associates ha ceduto alla Nelots Properties l'edificio che, il giorno successivo, è stato restituito dal Daily News ai veri proprietari.
Naturalmente la cessione dello storico grattacielo non sarebbe passata inosservata a lungo ma l'inchiesta del Daily News ha provocato un vero terremoto negli ambenti della burocrazia newyorkese. Qualsiasi atto di proprietà falso, emesso su edifici meno importanti dell'Empire, potrebbe dunque permettere al truffatore di richiedere un mutuo e di scomparire nel nulla lasciando ai reali proprietari, alle banche e agli uffici comunali una vera matassa monetaria da dipanare. E, come informa proprio il Daily News riportando tre celebri casi, negli Stati Uniti quella delle frodi a mezzo documenti falsi non è affatto fantascienza. Anzi è un fenomeno in forte aumento che, per quanto riguarda i mutui falsi, dal 2006 ad oggi è cresciuto del 31%. Dietro al "furto" dell'Empire State Buildig si nasconde il giornalista William Sherman che dichiara: "Ho preso tutte le informazioni necessarie alla transazione direttamente dal vero atto di proprietà e le ho utilizzate per creare un nuovo atto nel quale io, a nome della Nelots Properties, diventavo il nuovo proprietario". Poi il giornalista aggiunge: "L'aspetto più divertente della truffa è che nessun impiegato dell'ufficio ha verificato i dati dei documenti che ho consegnato ma tutti si sono preoccupati di controllare che le varie imposte e marche da bollo fossero state pagate regolarmente e che sul foglio apparisse il timbro nel notaio". Nessuno però si è preoccupato di verificare se il notaio Willie Sutton esistesse davvero.
(4 dicembre 2008) da Repubblica

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