domenica 7 dicembre 2008

Un geometra all'asilo

Bessie Guttman7/12/2008 (7:29) - LA STORIA
Addio maestre all'asilo nido solo geometri
In Umbria un paradosso della burocrazia
ALESSANDRA CRISTOFANI
FOLIGNO (Perugia) Come nel film «Un poliziotto alle elementari», in cui l’agente Arnold Schwarzenegger deve spacciarsi per maestro d’asilo. Solo che in Umbria a insegnare ai bambini da 3 a 36 mesi ci vanno i geometri. Al posto di maestri veri, ci saranno professionisti specializzati in tecnica della costruzione, estimo e topografia, per l’occasione addestrati con nozioni base di psicologia e didattica. L’idea è del Comune di Foligno, che ha bandito un concorso per maestra d’asilo nido, pardon educatrice, riservandolo ai geometri. Assunti oltre dieci anni fa in piena emergenza sismica con contratti a tempo determinato, ora vanno stabilizzati. E l’unico posto disponibile è con i bambini. «Rispettiamo un impegno. L’assunzione a tempo indeterminato degli ultimi 33 precari del Comune, in servizio dopo il sisma, è un dovere morale», spiega il vicesindaco Nando Mismetti. La stabilizzazione dei precari del terremoto è senz’altro finalità nobile. Solo che fa a pugni con le regole più elementari delle immissioni in ruolo. L’Udc ha contestato la scelta della giunta con un’interrogazione, in cui ne mette in dubbio «l’opportunità». Ovvia la rivolta delle insegnanti precarie che non riescono a digerire il sorpasso dei geometri. «La stabilizzazione dei precari è un dovere morale? E noi rispondiamo che è profondamente immorale dequalificare i servizi e violare le leggi. Per il profilo di maestra d’asilo occorrono precisi requisiti, a partire dai titoli di studio, che i geometri certo non possiedono».Così, intenzionate a spuntarla, hanno scritto al sindaco e al dirigente delle risorse umane del Comune di Foligno, chiedendo, «per motivi di legittimità e preponderante interesse pubblico», la revoca del contestato concorso. Protestano, le supplenti. Sciorinando una fila di master e diplomi di laurea. Non ne vogliono sapere, dopo anni di precariato, di farsi da parte. E a nulla vale, se non a inasprire i toni, la notizia di un corso di formazione destinato, neanche a dirlo, ai geometri, aspiranti maestre. Le escluse dal concorso minacciano di rivolgersi addirittura alla Corte dei Conti, poiché le lezioni intensive per geometri (15 ore di tirocinio negli asili nido e 20 di seminario) sono, sostengono, un intollerabile spreco di denaro pubblico. Senza contare l’innalzamento del livello qualitativo dell’offerta formativi, previsto nel Piano per la prima infanzia e, a loro dire, contraddetto da questo concorso. da La Stampa

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