giovedì 29 gennaio 2009

Generazioni di sinistra

Maria Saenz de Zaitegui/Diaz OllanoLo studio dell’università californiana Ucla
«Se i genitori sono ed erano di sinistra, anche i figli lo sono»
Le matricole universitarie di oggi assomigliano, ideologicamente, ai loro genitori sessantottini
Dal nostro corrispondente Alessandra Farkas
NEW YORK - Qualis pater, talis filius. Nell’era di Obama l’antico adagio latino è vero anche e soprattutto per quanto riguarda la politica. Secondo un nuovo studio realizzato dall’Higher Education Research Institute dell’università californiana Ucla le matricole universitarie di oggi assomigliano, ideologicamente, ai loro genitori sessantottini. La ricerca, che a partire dagli anni Sessanta prende in esame un vastissimo campione di cosiddetti «freshman» su scala nazionale, giunge ad una interessante conclusione: se i genitori sono ed erano di sinistra, anche i figli lo sono. E così i campus universitari americani di oggi si rivelano molto simili a quelli di quarant’anni fa, quando milioni di studenti scendevano in piazza da Berkeley a Washington e da New York a Miami per protestare contro l’amministrazione Nixon e la Guerra del Vietnam.
IL SONDAGGIO - Oggi circa il 70% degli iscritti al primo anno di università si dicono interessati alla politica: il doppio rispetto al precedente record dell’era Nixon. Se al numero si aggiungono poi le matricole che discutono di politica «occasionalmente», si arriva addirittura all’86%: un record senza precedenti. Nell’America post-Bush, «liberal» non è più una parola sporca, come spesso lo è stata da Ronald Reagan in poi. Oggi il 31% delle matricole si auto-definisce con orgoglio liberal (di sinistra): la percentuale più alta degli ultimi 35 anni. Allo stesso tempo, soltanto 1 studente su 5 cinque si dichiara conservatore, con un calo di oltre 2 punti percentuali rispetto allo scorso anno. E anche sul fronte delle grandi battaglie sociali i giovani di oggi non sono da meno rispetto a mamma e papà. Due terzi di loro approva i matrimoni gay; più del 60% ritiene che «i ricchi dovrebbero pagare più tasse» e il 75% pensa che l’effetto serra «è una priorità del governo federale». Non solo. Quattro su 10 vorrebbero legalizzare la marijuana mentre soltanto il 28% auspica un incremento delle spese militari, contro il 45% all’indomani dell’11 settembre.
LA DIFFERENZA - Ma dallo studio emerge anche una differenza fondamentale tra i giovani di oggi e i loro genitori che negli anni 60 e 70 occupavano le università e sognavano di cambiare il mondo ascoltando Bob Dylan e i Beatles. «Nel 1967 l’86 % degli studenti era convinto che la realizzazione dei propri ideali filosofici e politici fosse importante o essenziale», spiegano i ricercatori dell’Ucla, «mentre oggi solo il 51,4% lo pensa (il record negativo appartiene al 2004: solo il 40%)». Non solo. Gli eredi dei «figli dei fiori», si scopre, sono anche molto più materialisti. Il 77% pensa che sia «essenziale» possedere soldi e beni materiali, contro soltanto il 43,5% del 1967.
28 gennaio 2009 (ultima modifica: 29 gennaio 2009) Corriere della Sera

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