domenica 4 gennaio 2009

Vade retro pillola!

Julius M. MullerIl giornale del Vaticano contro la pillola anticoncezionale: è abortiva e inquina
Nuovo affondo del giornale del Vaticano sulla pillola anticoncezionale. In un articolo pubblicato sabato sull’Osservatore Romano, firmato dal presidente della Federazione Internazionale delle associazioni dei medici cattolici, Pedro José Maria Simon Castellvi, «la pillola anticoncezionale classica» viene considerata pericolosa perché «funziona in molti casi con un effetto abortivo» ed ha comunque un «effetto devastante sull’ambiente», in quanto, attraverso le urine femminili, rilascia «tonnellate di ormoni», ed è causa dell’infertilità maschile in Occidente. Stavolta, a finire nel mirino delle critiche dell’Osservatore, non è la pillola abortiva RU486, ma l’anticoncezionale comunemente usato dalle donne di tutto il mondo – vietato nell'enciclica di Paolo VI nel luglio 1968. Secondo Simon Castellvi, che nell’articolo intitolato «L'Humanae Vitae, una profezia scientifica» fa riferimento a un documento di un centinaio di pagine redatto dall’associazione dei medici cattolici, ispirato proprio al testo ecclesiastico del ’68, il mezzo contraccettivo in questione violerebbe almeno cinque importanti diritti dell’uomo: «il diritto alla vita, il diritto alla salute, il diritto all'educazione, il diritto all'informazione e il diritto all'uguaglianza tra i sessi». La pillola «più utilizzata nel mondo industrializzato – scrive Simon Castellvi -quella con basse dosi di ormoni estrogeni e progestinici, funziona in molti casi con un vero effetto anti-impiantatorio, cioè abortivo, poiché espelle un piccolo embrione umano». Un altro aspetto riguarderebbe «gli effetti ecologici devastanti delle tonnellate di ormoni per anni rilasciati nell'ambiente»: «abbiamo dati a sufficienza – si legge nell’articolo - per affermare che uno dei motivi per nulla disprezzabile dell'infertilità maschile in occidente (con sempre meno spermatozoi nell'uomo) è l'inquinamento ambientale provocato da prodotti della “pillola”».Immediata la reazione dei medici della Società italiana della contraccezione, che hanno duramente criticato i ragionamenti di Castellvi. «La pillola – ha affermato il presidente della Società, Gianbenedetto Melis - non è in grado di provocare l'aborto in quanto impedisce l'ovulazione e se non c’è l'ovulo da fecondare non ci può essere gravidanza». D'accordo anche Flavia Franconi, presidente del gruppo farmacologia di genere della Società italiana di farmacologia, che ha definito «assurde» i presunti effetti della pillola sull’ambiente e l’ecologia. «Gli ormoni contenuti nei contraccettivi orali – ha aggiunto a sua volta Melis - una volta metabolizzati dal fegato non sono più in grado di indurre effetti ormonali femminili», mentre secondo Franconi le cause dell’infertilità maschile devono piuttosto essere cercate nelle tossine presenti «nella plastica, nei disinfettanti, nel Ddt, nella diossina, nell'agricoltura e, nei paesi che ne consentono l'aggiunta nel mangime degli animali, nella carne che mangiamo». Non certo nella comune pillola anticoncezionale.
03 gennaio 2009 L'Unità

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