lunedì 2 febbraio 2009

Quando le donne schizzano

MonetAveva già sei figli la donna che si è fatta impiantare il numero record di embrioniE' single, vive con i genitori e ora spera di guadagnare con i talk show. Accuse alla clinica
"Una malata drogata di gravidanze"polemica sulla mamma degli 8 gemelli
di ARTURO ZAMPAGLIONE
NEW YORK - La favola di mamma Nadya e dei suoi otto bebè sembrava fatta apposta per intenerire gli animi degli americani in questo gelido inverno della recessione, dei licenziamenti e del pessimismo. Che c'era di più bello di un miracolo della medicina hi tech che - con l'aiuto di quarantasei medici, infermieri e tecnici dell'ospedale californiano Kaiser Permanente - aveva permesso a una donna di 33 anni di mettere al mondo sei maschietti e due femminucce, eguagliando per la seconda volta il record nazionale? Ma la fiaba si sta ora trasformando in una operetta in cui le polemiche di natura etica si incrociano con richieste di interviste milionarie e soprattutto con rivelazioni agghiaccianti sullo stato mentale della "regina della fertilità" e sulla sua "assuefazione" alla maternità. Prima si è saputo che Nadya Suleman aveva già avuto sei figli, portando così il totale complessivo a quattordici. Poi sono arrivati i particolari sulla sua situazione familiare: è una single, dopo aver divorziato da un ispanico, che non è neanche il padre dei figli. Vive a casa dei genitori, che sono due emigranti mediorientali senza soldi, tanto che il padre Edward sta per tornare nella terra d'origine, l'Iraq, per lavorare a contratto e mandare lo stipendio a Whittier, la cittadina vicino a Los Angeles dove vive la "comitiva". Ma i particolari più inquietanti sono venuti da Angela Suleman. "Mia figlia non è cattiva, ma ha un'ossessione per i bambini", ha confessato la mamma di Nadya e nonna dei quattordici "disperati". Che ha proseguito così: "I bambini le piacciono molto ed è molto brava. Ma questa volta ha esagerato e non può continuare così". Esagerato? Non sembrano esserci dubbi: a dispetto dei sei figli che già aveva, ha convinto una clinica californiana della fertilità - che non è stata ancora individuata - a impiantarle otto embrioni.
"Voleva a tutti i costi un'altra femminuccia", ha sempre spiegato la madre Angela. Per una donna di quell'età, 33 anni, otto embrioni erano sicuramente troppi, e quindi pericolosi: ben al di là delle linee guida della Associazione americana per la medicina riproduttiva. I medici della clinica non si sono neanche accorti (o hanno fatto finta di non accorgersi) che Nadya aveva problemi psicologici. Nel passato - riferisce sempre la madre - aveva fatto ricorso alle cure degli psichiatri per una forma di assuefazione alla gravidanza e al parto. Quando dopo tre mesi Nadya si è rivolta all'ospedale Kaiser Permanente era ormai troppo tardi. Lei non ha accettato la "riduzione selettiva" di alcuni embrioni e la gravidanza si è risolta con il parto trionfale. E adesso? La mamma dei sei-più-otto spera di approfittare della spettacolarizzazione del caso, chiedendo 2 milioni di dollari per una intervista esclusiva con i network - in particolare punterebbe al salotto di Oprah Winfrey - e offrendosi come testimonial per società di pannolini e biberon. Ma intanto infuriano le polemiche: sul lassismo delle cliniche, sull'assenza di controlli, sulla follia della maternità a tutti i costi. E mentre in Gran Bretagna c'è chi pensa, per motivi ecologici, di limitare a due il numero dei figli per coppia, gli Stati Uniti si ritrovano a fare i conti con l'anarchia riproduttiva.
(2 febbraio 2009) La Repubblica

2 commenti:

Anonimo ha detto...

good start

Anonimo ha detto...

Perche non:)