venerdì 13 febbraio 2009

Undicietrenta di Roberto Cotroneo

Jane Clarkson/De LaszloInghilterra, va in onda il Grande fratello dei piccoli
Al peggio non c’è mai fine. Non bastava essere sommersi da reality di ogni genere, buoni per tirare fuori i lati peggiori dei concorrenti e rimbambire i telespettatori con un voyeurismo del nulla. In Inghilterra si sono inventati qualcosa di peggio, che tocca il punto più basso di tutti. Il canale televisivo Channel 4 si è inventato un Grande Fratello per i bambini. Si chiama “Boys and Girls Alone”, e i protagonisti sono dieci ragazzini e dieci ragazzine tra gli 8 e i 12 anni, chiusi in una casa come fosse un reality per grandi. L’esperimento, e c’era da immaginarselo, ha dato dei risultati sconfortanti. Nonostante la casa dei ragazzi fosse piena di giocattoli e svaghi di ogni genere, questi poveri bambini si sono trovati a non saper gestire per nulla una situazione come quella. Hanno litigato, in un caso addirittura un ragazzino ha minacciato un coetaneo con un coltello. Le ragazze si sono accapigliate, distruggendo una intera stanza e, come dicono le cronache inglesi, in troppi - dopo un po’ - hanno cominciato a sentire la mancanza della mamma.C’è da rimanere senza parole: “Boys and Girls Alone” è qualcosa che non si può neppure concepire. Ed è il punto più estremo di una inciviltà collettiva: fatto di cinismo dei produttori televisivi e di genitori sconsiderati che andrebbero denunciati, se non altro per abbandono di minore. Ma il reality dei bambini è una frontiera dell’idiozia che lascia atterriti. È inutile elencare tutti i motivi per cui una cosa del genere non doveva essere possibile. Inutile spiegare che quel tipo di esperienze può portare danni permanenti. Inutile anche chiedere come sia possibile poter violare le regole minime di civiltà e di rispetto in un paese come l’Inghilterra.Poi certo, se vi andate a vedere il sito di Channel 4 trovate tutte immagini molto accattivanti, dove si vedono questi ragazzini giocare a ping pong, ridere e scherzare assieme, come fosse una lunga gita scolastica dove tutto è possibile. Il problema sta nella telecamera, nel farli oggetto di voyeurismo malato, nel trasformarli in piccoli esibizionisti, nello sfruttare le debolezze dei bimbi e le loro ingenuità a beneficio dei telespettatori. Da noi, mi voglio ostinare a pensarlo, non accadrebbe mai. Noi preferiamo procaci signorine, finti vip, e rissosi e adulti concorrenti. Ma il rischio esiste: siamo bravissimi a importare idee e format televisivi da mezzo mondo. Speriamo che qualcuno non ci stia già pensando. L'Unità

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