26 Marzo GARELLA (Vercelli)
La 50ª Brigata Partigiana si era sistemata nel cuore della pianura vercellese, nella Baraggia di Buronzo, dove aveva allestito un vero e proprio accantonamento. I tedeschi, dato anche il pericolo che ciò costituisce per le loro comunicazioni, decidono di attaccarla in forze. Il Comando della brigata garibaldina (Annibale Giachetti comandante, Elio Piantino commissario, Efisio Borgo capo di stato maggiore) segue attentamente il concentramento delle forze nemiche. E' sul posto anche il comandante della XIIª Divisione, Quinto Antonietti. L'attacco nemico ha inizio all'alba del 26 e sono i reparti attestati a Buronzo a dare il via alla battaglia; avanzano nella campagna e lungo le strade sparando in ogni direzione. I garibaldini non rispondono e lasciano che gli attaccanti si avvicinino sino a poche decine di metri dalla loro postazione. I fascisti, sospettando l'esistenza di questo punto di difesa, si avvicinano guardinghi, ma poiché dall'altura non viene nessun segno di vita, abbandonano le misure prudenziali e si raggruppano: a questo punto i partigiani aprono il fuoco seminando la morte tra le file tedesche e fasciste. Il combattimento prosegue fino a sera quando il comando di brigata, valutata la situazione, dispone la ritirata in direzione di Rovasenda. Le perdite subite dalla 50ª in questa battaglia si riducono a nove feriti e due prigionieri (i quali saranno poi scambiati con dei tedeschi); gravi invece quelle del nemico, che alla fine della mattinata, ha già trenta morti e cinquanta feriti, e verso sera è costretto a chiamare altre ambulanze da Biella. La battaglia del 26 marzo fu per la 50ª brigata la prova generale della grande offensiva garibaldina per la liberazione di Vercelli. www.anfim.it
i fiori sono di Dagmar Zupan
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