sabato 2 giugno 2007

2 giugno festa della Repubblica


La Festa della Repubblica è la festa nazionale italiana celebrata ogni 2 giugno. In questa data si ricorda il referendum istituzionale indetto a suffragio universale il 2 e il 3 giugno 1946 con il quale gli italiani venivano chiamati alle urne per esprimersi su quale forma di governo, monarchia o repubblica, dare al Paese, in seguito alla caduta del fascismo. Dopo 85 anni di regno, con 12.717.923 voti contro 10.719.284 l'Italia diventava repubblica e i monarchi di casa Savoia venivano esiliati.
Il 2 giugno è l'unica festa nazionale d'Italia. A differenza del 25 aprile (
Festa della liberazione) e 1° maggio (Festa dei lavoratori), il 2 giugno celebra la nascita della nazione, in maniera simile al 14 luglio francese (anniversario della Presa della Bastiglia) e al 4 luglio statunitense (giorno in cui nel 1776 venne firmata la dichiarazione d'indipendenza).
In tutto il mondo le ambasciate italiane tengono un festeggiamento cui sono invitati i Capi di Stato del Paese ospitante. Da tutto il mondo arrivano al nostro Presidente della Repubblica gli auguri degli altri capi di Stato. Speciali cerimonie ufficiali si tengono in Italia.
Prima della fondazione della Repubblica, la festa nazionale italiana era la prima domenica di giugno, anniversario della concessione dello
Statuto Albertino.
Nel giugno del 1948 per la prima volta Via dei Fori Imperiali a Roma ospitava la parata militare in onore della Repubblica. L'anno seguente, con l'ingresso dell'Italia nella NATO, se ne svolsero dieci in contemporanea in tutto il Paese mentre nel 1950 la parata fu inserita per la prima volta nel protocollo delle celebrazioni ufficiali.
Attualmente il cerimoniale prevede la deposizione di una corona d'
alloro al Milite Ignoto presso l'Altare della Patria a Roma e una parata militare alla presenza delle più alte cariche dello Stato. Alla parata militare e durante la deposizione della corona d'alloro presso il Milite Ignoto, prendono parte tutte le Forze Armate, tutte le Forze di Polizia della Repubblica ed il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Nel 2005, l'allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ordinò che defilassero anche il Corpo di Polizia Municipale di Roma ed il personale civile della Protezione Civile. Prendono inoltre parte alla parata militare alcune delegazioni militari della NATO e dell'Unione Europea. Dalla sua istituzione sino alla sua temporanea abolizione, la parata militare poteva contare sulla sfilata di maggiore personale. Dopo la re-introduzione l'organico defilante fu ridotto notevolmente. La cerimonia prosegue nel pomeriggio con l'apertura al pubblico dei giardini del palazzo del Quirinale, sede della Presidenza della Repubblica Italiana, con esecuzioni musicali da parte dei complessi bandistici dell'Esercito Italiano, della Marina Militare Italiana, dell'Aeronautica Militare Italiana, dell'Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, del Corpo di Polizia Penitenziaria e del Corpo Forestale dello Stato.
Il 2 giugno 1946 in Italia si svolse il primo Referendum istituzionale. Gli italiani furono chiamati a scegliere tra repubblica e monarchia.
Il voto fu per la prima volta in Italia a
suffragio universale e l'affluenza fu del 89,1% degli aventi diritto. La campagna referendaria fu alquanto accesa. Tutti i partiti di sinistra (PCI, PSI, PRI), si espressero apertamente a favore del sistema repubblicano, il PLI appoggiò la Monarchia, mentre la Democrazia Cristiana lasciò libertà di voto, anche se fece proprio il sistema repubblicano. La scelta della DC fu dovuta dalla necessità di non far spostare le masse contadine meridionali, a larghissima maggioranza monarchiche, verso i partiti monarchici o qualunquisti e poter, così, assicurarsi un ampio consenso nelle contestuali elezioni parlamentari. La scelta della DC risultò vincente. L'Italia, infatti, si divise in due non politicamente, ma geograficamente. Basti pensare a regioni "bianche", dove cioè prevaleva il voto cattolico a favore della DC, come il Veneto, il Trentino, la Calabria e la Basilicata. Nelle prime due, si affermò la DC alle elezioni parlamentari e la Repubblica nel referendum, nelle ultime due, invece, prevalsero DC e Monarchia. Ancora oggi, a distanza oltre sessanta anni dall'esito del voto referendario, vengono mosse critiche e accuse di illegittimità del risultato da parte dei movimenti monarchici. Tali attacchi alla legittimità del voto a favore della Repubblica riguardano i presunti brogli elettorali che si sarebbero verificati, secondo i sostenitori di questa tesi, modificando i risultati nelle circoscrizioni dove il voto repubblicano era già comunque vincente. Sul piano giuridico, invece, i sostenitori della causa monarchica sostengono che la proclamazione della Repubblica avvenne in modo anticipato rispetto alla ratifica, poiché non si aspettò il pronunciamento della Corte di Cassazione. da wikipedia
La Francia festeggia il 14 luglio la Presa della Bastiglia, gli Stati Uniti il 4 luglio l’Independence Day; per l’Italia la Festa Nazionale arriva il 2 giugno.
In questa data si ricorda il referendum istituzionale del 2 e 3 giugno 1946 con il quale gli italiani furono chiamati a scegliere la futura forma di governo, nel ballottaggio monarchico-repubblicano. La Monarchia ricevette 10.719.284 preferenze; con 12.717.923 voti a favore era nata la Repubblica Italiana! Sofferta la vittoria repubblicana, che ottenne al Centro-Nord un buon 63%, mentre al Sud vinse la Monarchia con il 67% dei voti. Al voto di Ravenna, la città più repubblicana (91,2%) si contrapponeva l’85,4% monarchico di Messina. Comunque su scala nazionale la sconfitta monarchica provocò l’esilio dei regnanti di Casa Savoia. I Savoia sono tornati in Italia solo il 15 marzo 2003, dopo 57 anni di esilio. Importante aggiungere che per l’occasione si ebbe la prima tornata elettorale italiana a vero suffragio universale: per la prima volta andarono alle urne anche le donne. Nel giugno 1948 ai Fori Imperiali di Roma si svolse la parata militare in onore della Repubblica. Nel 1961, centenario dell’Unità, le celebrazioni si svolsero anche a Torino e Firenze, prime capitali dell’Italia unita.
Tutt’oggi la Festa della Repubblica prevede la deposizione di una corona d’alloro al Milite Ignoto presso l’Altare della Patria a Roma (il Vittoriano) e una parata militare ai Fori Imperiali alla presenza delle più alte cariche dello Stato. Nel pomeriggio vengono aperti al pubblico i giardini del Palazzo del Quirinale, sede della Presidenza della Repubblica Italiana.
Tanti sono gli appuntamenti per la giornata del 2 giugno, che da quest’anno è anche
Giornata Nazionale dello Sport. Si possono ammirare sfilate istituzionali, ma anche partecipare a manifestazioni di folklore, ed enogastronomia oppure ascoltare un bel concerto. Si può approfittare dell’occasione per una buona azione e magari unirla al divertimento di una partita di rugby. La Festa della Repubblica è l’occasione per rivisitare i simboli della nostra Patria. Lo stemma della Repubblica, ad esempio, è formato da tre elementi: la stella, la ruota dentata, un ramo di ulivo a sinistra e uno di quercia a destra. La stella è da sempre uno degli emblemi d’Italia, già nell’iconografia del Rinascimento. Il simbolo della stella indica tra l’altro l’appartenenza alle Forze Armate del nostro Paese. La ruota dentata d’acciaio è il simbolo dell’attività lavorativa e traduce il primo articolo della Carta Costituzionale: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”. Arriviamo ai ramoscelli, ai quali raramente si presta attenzione. Sono due differenti presenze arboree nostrane. Il ramo di ulivo simboleggia la volontà di pace della nazione, sia interna che internazionale, mentre la quercia incarna la forza e la dignità del popolo italiano. Del Tricolore, bisogna ricordare che, come bandiera nazionale, nasce a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797, nell’ambito della Repubblica Cispadana.
La foggia a tre fasce verticali si ispira al modello repubblicano francese del 1790.
Proprio i vessilli dei reggimenti della Legione Lombarda che affiancavano le truppe napoleoniche presentavano i colori bianco, rosso e verde, di forte radice regionale: il bianco e il rosso, sono nello stemma comunale di Milano (croce rossa su campo bianco), mentre verde era il colore delle uniformi della Guardia civica milanese. La Repubblica Cispadana confermò questi colori nella propria bandiera. Da allora fino ad oggi, molte variazioni sul tema sono state apportate alla nostra bandiera. Sotto il Regno d’Italia si aggiunse in campo bianco lo stemma della corona reale. Oggi, come recita l’articolo 12 della nostra Carta Costituzionale: “La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a bande verticali e di eguali dimensioni”. Lo stemma, ma questa volta della Repubblica, campeggia invece nel vessillo ideato per il Presidente della Repubblica. Oltre che nel sito del
Vittoriano, vi consigliamo di curiosare in quello del Quirinale, per approfondire la storia dei Simboli della Repubblica Italiana. http://www.leggievai.it/festa-della-repubblica-italiana/

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