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Eugene O'Neill
Eugene Gladstone O'Neill (New York, 16 ottobre 1888 – Boston, 27 novembre 1953) è stato un drammaturgo statunitense, premio Nobel per la letteratura nel 1936 e figura fondamentale del teatro nordamericano. Prima di lui, infatti, il teatro, forse anche per l'ostracismo puritano contro gli spettacoli, praticamente non esisteva. Così, in mancanza di una tradizione nazionale, O'Neill attinse strumenti, tecniche, idee da tutto il teatro europeo. Usò e ricreò il coro e le maschere del teatro greco, le tecniche del melodramma e, soprattutto, quelle del realismo ibseniano, fuse con quelle dell'espressionismo di Johan August Strindberg. Il suo fu il primo tentativo di critica agli elementi di corruzione, disgregazione, alienazione della civiltà americana. Figlio di un attore irlandese, O'Neill ebbe dimestichezza con la scena sin da bambino: correndo sotto un telone blu, faceva l'onda del Conte di Montecristo. Iscrittosi all'Università di Princeton, ne fu espulso dopo un anno; da allora fu un susseguirsi di avventure, di contatti con gli uomini più diversi: cercatore d'oro in Honduras, marinaio sui mari del Sud, disoccupato sul porto di Buenos Aires, direttore di scena nella compagnia del padre, giornalista. Questa girandola di esperienze finì quando, malato di tubercolosi, dovette entrare in sanatorio. Qui scoprì la sua vocazione di scrittore e, dimesso, iniziò la produzione teatrale.Nei Drammi marini fece rivivere gli uomini e le scene incontrati negli anni precedenti: marinai, prostitute, fuorilegge, vecchi vapori, bettole. In viaggio per Cardiff (1916) fu un successo, Oltre l'orizzonte conquistò il premio Pulitzer nel 1920. In questi e negli altri drammi più riusciti (come Imperatore Jones del 1920) O'Neill trascese la sua forte ispirazione sociale proponendo la drammatica parabola della stessa condizione umana: l'uomo è al mondo per lottare e per essere sconfitto. In Desiderio sotto gli olmi (1924), con sinistra ironia, O'Neill fece a pezzi la filosofia americana del successo e la sua mitica incarnazione: il pioniere fisicamente gagliardo e moralmente sano. Nelle opere successive, che durano a volte sei ore (Strano interludio del 1928, Il lutto si addice ad Elettra del 1931), subentrarono preoccupazioni metafisiche e religiose. Ma negli ultimi anni O'Neill riprese la vena realistica, seppure in chiave di approfondimento psicologico dei personaggi: tale è Lungo viaggio verso la notte, dettato nel 1940, rappresentato postumo, tutto imperniato su pochi personaggi ispirati alla propria famiglia (madre morfinomane, padre alcolizzato, il figlio, O'Neill stesso, tubercolotico). La sua fama, già rinsaldata dal premio Nobel per la letteratura nel 1936, ricevette in America, dopo la sua morte, una consacrazione sospetta ma definitiva: due suoi lavori furono adattati ad operetta. Era il padre di Oona, che giovanissima si innamorò del maturo e pluridivorziato Charles Chaplin, lo sposò, gli diede otto figli e rimase a lui vicina fino alla morte. Nonostante la contrarietà del padre. Fiori di Josè Marchà
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