sabato 15 dicembre 2007

Clay Regazzoni

Gian-Claudio Giuseppe "Clay" Regazzoni (Lugano, 5 settembre 1939Fontevivo, 15 dicembre 2006) è stato un pilota automobilistico svizzero di Formula 1, vincitore di 5 Gran Premi. Pur essendo di origine elvetica Regazzoni era italianissimo non solo nel nome ma anche per il carattere gioviale e la passione per le belle donne di cui era sempre circondato, grazie alla sua notevole simpatia. Pilota caratterizzato da un talento istintivo e da un notevole coraggio, Regazzoni, già posizionatosi 4° al Gran Premio di Enna di Formula 2 nel 1969, fece un debutto a sensazione con la Scuderia Ferrari nel 1970, aggiudicandosi dopo solo quattro gare il Gran Premio d'Italia e terminando il campionato al terzo posto assoluto, alle spalle del compagno di squadra Jacky Ickx e del compianto Jochen Rindt, unico campione del mondo alla memoria. Passato alla BRM nel 1973, Regazzoni fece squadra con Jean-Pierre Beltoise e con Niki Lauda. Proprio con quest'ultimo farà ritorno alla Ferrari l'anno successivo, formando con il direttore sportivo Luca Cordero di Montezemolo e il direttore tecnico Mauro Forghieri la base del gruppo che riporterà la scuderia di Maranello ai vertici mondiali. L'accoppiata Lauda-Regazzoni sfiorò due volte il titolo (Regazzoni lo perse per tre punti nel 1974, Lauda per uno nel 1976) e con Lauda si aggiudicò il mondiale edizione 1975. Passato alla neonata Ensign nel 1977 e poi alla Shadow nel 1978, Regazzoni sarà protagonista di un paio di stagioni incolori fino al 1979, anno in cui Frank Williams lo assunse nella sua squadra a fare coppia con Alan Jones. Regazzoni regalò alla squadra inglese la sua prima vittoria a Silverstone e diversi buoni piazzamenti (memorabile la piazza d'onore conquistata a Montecarlo, partendo dalle ultimissime file dello schieramento), ma nonostante questo fu allontanato in favore di Carlos Reutemann a fine stagione. Tornato all'Ensign, la carriera di Regazzoni terminò in seguito ad un drammatico incidente sul circuito di Long Beach nel 1980. La sua vettura, infatti, uscì di pista e si schiantò contro un muretto a 270 Km/h. Le gravissime ferite che il pilota riportò alle gambe ed alla spina dorsale lo resero per sempre paraplegico e un successivo intervento risolutore ne peggiorò ancor di più le condizioni. Con gran coraggio e forza d'animo, Regazzoni, pur costretto su una sedia a rotelle, non abbandonò il mondo dei motori partecipando ad alcune gare rallystiche su vetture con comandi modificati per l'occasione e rivelandosi un vivace commentatore sportivo, oltre che un instancabile promotore per migliorare l'inserimento dei disabili nella vita e nello sport.Un accurato resoconto della sua vita si può trovare nell'autobiografia È questione di cuore, pubblicata a metà anni ottanta. Il destino, però, ha voluto che perdesse la vita in autostrada il 15 dicembre 2006, lungo l'A1 all'altezza dello svincolo con l'A15 Parma-La Spezia, mentre si recava a Parma per partecipare insieme ad altri soci del Club Italia ad una rappresentazione presso il Teatro Regio dell'opera La pietra del paragone di Gioachino Rossini. La sua macchina ebbe un incidente, ma lui era già morto a causa di un malore, come fu rilevato dall'autopsia. I soccorritori, addirittura, inizialmente non lo riconobbero come Clay Regazzoni, in quanto sui suoi documenti di identità compariva ovviamente il nome Gian Claudio Giuseppe, ma la presenza della sedia a rotelle sull'autoveicolo fugò però ben presto ogni dubbio. Di lui ci resta il sorriso scanzonato ed una grande lezione di vita.

Nessun commento: