venerdì 14 dicembre 2007

Tradizioni natalizie

Il Natale presenta tutti i caratteri e le manifestazioni dei giorni che segnano l' inizio di un ciclo annuale. Periodo preparatorio è la "novena di Natale" che in Sicilia viene allietata dai ciaramiddari (suonatori di ciaramelle).Originario carattere purificatorio ha il cenone della vigilia di Natale, tutto di "magro" a cominciare dal capitone che a Roma si vende per tradizione al portico di Ottavia, ma ha soprattutto significato di affratellamento e di amicizia. (Come se il capitone fosse magro mah!) Nella più antica tradizione popolare, il centro della festa è però costituito dal ceppo. Nell' accensione del ceppo, che rimane sul focolare fino a Capodanno, si fondono due elementi propiziatori: il valore del fuoco, immagine del sole, e il simbolico consumarsi del vecchio anno con tutto ciò che di male vi si era accumulato. Anticamente a Genova, il ceppo natalizio veniva offerto al Doge dalle genti della montagna in una pittoresca cerimonia pubblica chiamata col bellissimo nome di "confuoco", il Doge poi versava sul tronco vino e confetti tra la gioia dei presenti. San Bernardino invece si scagliava sia contro chi buttava vino sul ceppo, o si serviva del ceppo per scongiurare le tempeste. Entrambe gli usi si sono conservati in Abruzzo fino ai tempi moderni. In Puglia si crede che l' accensione del ceppo simboleggi la distruzione del peccato originale. Alcuni spiegano l' aspersione col vino, col ricordo del sangue di Cristo. A Polena, in Abruzzo, si mettono ad ardere tredici piccoli legni "in memoria di Cristo e degli apostoli". A Isernia il capo di casa benedice il ceppo con l' acqua santa, mentre i familiari gridano "viva Gesù". Nella notte di Natale si crede avvengano prodigi e incantesimi, e che solo in essa si possano trasmettere segreti e scongiuri per guarire gravi malattie. Secondo un'antica tradizione chi nasce in quella notte diventa lupo mannaro, perchè essa è riservata per l' eternità alla nascita di Gesù, e chi osa violarla viene così punito.Tra le credenze positive vi è quello che l' acqua attinta alle fontane a mezzanotte e in perfetto silenzio ("acqua muta") rechi benessere e ricchezza. Un tempo si festeggiava il Natale in modo semplice. La maggior parte della popolazione era costituita da contadini la cui vita nel periodo di Natale era molto diversa rispetto al resto dell'anno; non c'era infatti lavoro nei campi e perciò si aveva più tempo per trovarsi, raccontare e ricordare mille cose sorseggiando un bicchiere di vino caldo. La sera della vigilia alcune persone giravano per le vie del paese portando una stella, cantavano e suonavano le pastorelle e sul carro si teneva una damigiana di vino, che veniva man mano riempita dai più generosi. Le donne la sera della vigilia, con tanto amore e gioia, preparavano il pranzo di Natale con i semplici prodotti della terra (polli, conigli, patate).Gli uomini accatastavano tanta legna per il fuoco, il ceppo più grande veniva messo a bruciare e doveva durare per tutto il Natale. Spesso c'era anche la neve alta, ma tutti dovevano assistere alla messa di mezzanotte. Il giorno di Natale, euforici e pieni di allegria, si alzavano molto presto e si scambiavano gli auguri , qualcuno portava un regalo al parroco (cappone, gallina, dolce). A mezzogiorno erano tutti a tavola. Il pranzo era in genere frugale: per le famiglie più facoltose consisteva in tortellini, cappone o gallina ripiena e cotechino, ma molte erano però le persone che anche quel giorno si dovevano accontentare di un pò di latte con la polenta. Non vi erano illuminazione, alberi addobbati, vetrine con strenne e regali lussuosi; solo qualche modesto fiocco rallegrava alcuni alberi. Nella chiesa vi era un semplice presepio con un Gesù di gesso: per farlo si utilizzava molto muschio, la capanna e le montagne erano fatti di ceppi di legno, carta e frasche, le strade erano realizzate con sassolini oppure con farina gialla, le poche statuine erano di gesso e cartapesta, piccole e semplici (ora qualcuna di queste si può trovare nei mercatini dell' antiquariato); il presepio era tutto spruzzato di farina bianca e ricordava un paesino di montagna. Anche l' arrivo dei Magi era festeggiato con semplicità. Per l'Epifania i fedeli dopo aver assistito alla messa e alle funzioni partecipavano alla processione dei re Magi.Era tradizione fare per tale ricorrenza,o nella sera di San Silvestro, un grande falò detto "buriel". Fonte digilander libero sempre Natale.

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