giovedì 6 dicembre 2007

Rina Morelli ovvero caro Eleuterio...

Rina Morelli (Napoli, 6 dicembre 1908Roma, 17 luglio 1976) è stata un'attrice italiana. Proveniente da una nota famiglia di attori, calca le scene sin da piccola, per debuttare ufficialmente nel 1924 nello spettacolo Liliom di Ferenc Molnár. Dotata di un fisico minuto ma di una straordinaria forza espressiva, l'attrice si fa un nome dapprima come attrice dannunziana, per divenire, nella stagione 1938-39, membro della compagnia del Teatro Eliseo, insieme a Gino Cervi, Carlo Ninchi, Paolo Stoppa e Andreina Pagnani. Presta la sua sensibilità a personaggi di donne fragili ma al contempo risolute, in spettacoli come Giorni felici di C.A. Pouget, Fascino di Keith Winter e Le allegre comari di Windsor di William Shakespeare. Nel 1945 comincia una lunga collaborazione col regista Luchino Visconti, che insieme a Paolo Stoppa, ormai divenuto anche suo compagno di vita, la dirige in alcune riuscite rappresentazioni di Spirito allegro di Noel Coward, Antigone di Jean Anouilh, Zio Vanja di Anton Čechov, e di opere di Shakespeare e di Goldoni. Attiva anche al cinema, la Morelli presta la sua sofferta sensibilità drammatica a numerosi film, soprattutto sotto l'attenta regia di Visconti, che ne esalta l'intenso temperamento interpretativo nei suoi Senso (1953), Il Gattopardo (1963) e L'innocente (1976). Il doppiaggio Al cinema si presta anche come doppiatrice: la sua voce splendidamente duttile ed espressiva impreziosisce le già ottime voci di Judy Holliday (di cui sarebbe diventata la doppiatrice ufficiale), di Bette Davis in Che fine ha fatto Baby Jane? (1962), di Gene Tierney in Vertigine (1944), La bella addormentata nel bosco (1959), Katharine Hepburn e molte altre ancora La televisione Negli ultimi anni si dedica particolarmente alla televisione, affiancando l'amato Paolo Stoppa in una serie di riusciti sceneggiati, come Vita col padre e con la madre (1960) e I Buddenbrook (1971). Grande consenso ottiene la sua interpretazione, al fianco delle grandi Sarah Ferrati, Nora Ricci e Ave Ninchi, de Le sorelle Materassi (1972), trasposizione televisiva del celebre romanzo di Aldo Palazzeschi. Si spegne all'età di sessantasette anni.
"La più grande di tutte… In lei si accentrano le qualità dell'artista del teatro, di una sensibilità e di una intelligenza più che moderne… una fonte inesauribile di possibilità, umile e modesta per di più: un mostro sacro del teatro contemporaneo". Questa è la descrizione che il regista Luchino Visconti fa della Morelli. Piccola, timida, fragile e aggraziata, malinconica e ironica, Rina Morelli, proveniente da una rispettabilissima famiglia di attori, cominciò la sua lunga e prolifica carriera con la creazione della compagnia del Teatro Eliseo di Roma, in cui entrò a fianco di Andreina Pagnani, Carlo Ninchi, Gino Cervi e Paolo Stoppa. Subito dopo la seconda guerra mondiale inaugurò con Paolo Stoppa, compagno sulle scene e nella vita, e Luchino Visconti, quel sodalizio artistico che in oltre dieci anni ha contribuito a maturare la fisionomia dello spettacolo italiano, Fra le sue migliori interpretazioni, quelle di Tre sorelle e Zio Vanja di Checov, di Zoo di vetro e Un tram che si chiama desiderio di Tennessee Williams, di Morte di un commesso viaggiatore e Uno sguardo sul ponte di Arthur Miller. Entrata nel 1965 a far parte del Teatro Stabile di Roma la Morelli ha svolto anche una positiva attività cinematografica ( Senso, 1954; Il bell'Antonio, 1960; Il Gattopardo, 1963), televisiva (prese parte a numerosi sceneggiati soprattutto al fianco di Paolo Stoppa, come Vita col padre e con la madre, 1960; Questa sera parla Mack Twain, 1965; I Buddenbrock, 1971; Le sorelle Materassi, 1972) e radiofonica ( Gran varietà, 1969). (Andrea Giampietro) Filmografia scelta: L'innocente, Fatti di gente perbene, Così è se vi pare, Le sorelle Materassi, La tigre e il cavallo, I corvi, Morte di un commesso viaggiatore, Il Gattopardo, Il delitto non paga, Che gioia vivere, Il bell'Antonio, Totò Fabrizi e i giovani d'oggi, Gli zitelloni, Le medaglie della vecchia signora, Le diciottenni, Senso, Altri tempi, Il Cristo proibito, Che distinta famiglia, Fedora, La corona di ferro.I fiori per la mia sempre amata Rina sono di Ignacio P. Camerlench

Nessun commento: