lunedì 17 marzo 2008

Pasqua ebraica

Scuola austriacaLa Pasqua ebraica
Il nome « Pasqua» significa « passaggio ». Il Faraone, che impediva agli Ebrei, fermatisi in Egitto; di ripartirne, non era rimasto scosso dalle calamità mandate dal Dio degli Ebrei sul paese: la verga di Mosè tramutata in serpente, acqua del Nilo tramutata in sangue, invasione di rane, invasione di zanzare, mosche, mortalità di armenti, grandine devastatrice, invasione di locuste, oscurità. Per costringerlo a dare il suo assenso, il Dio degli Ebrei, per mezzo di Mosè, provocò l'ultima piaga che si rivelò la più terribile: la morte di ogni primogenito. Per evitare che anche gli Ebrei fossero colpiti da questa sciagura, egli ordinò che, da ogni famiglia ebrea fosse immolato un agnello maschio,senza macchia e nato nell'anno e che il suo sangue fosse sparso sugli stipiti delle porte, mentre la carne dell 'animale doveva essere arrostita e consumata in fretta, in piedi, con l'aggiunta di pane non lievitato (azimo). Il sangue sparso sugli stipiti delle porte degli ebrei doveva far sì che Dio, passando, risparmiasse la vita dei primogeniti ebrei. E così avvenne. Mentre perirono, colpiti dalla mano di Dio tutti i primogeniti egiziani, quelli ebrei furono salvi,e da allora fu celebrata la Pasqua ebraica. Durante la celebrazione della Pasqua ebraica, si compirono la Passione e la Risurrezione di Cristo che fu chiamato « agnello pasquale» per il sacrificio di se stesso compiuto per la salvezza degli uomini. Fonte: http://www.reportonline.it/modules.php?name=Sections&op=viewarticle&artid=1482

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