mercoledì 16 aprile 2008

Carolina di Borbone

Ritratto di Carolina di T.LawrenceMaria Carolina Ferdinanda Luisa di Borbone (Palermo, 1798Stiria a Brünnsee, 16 aprile 1870) principessa delle Due Sicilie, duchessa di Berry. Figlia di Francesco I, re delle Due Sicilie (1777-1830), e di Maria Clementina d'Asburgo (1777-1801, figlia dell'imperatore Leopoldo II). Dopo aver trascorso la sua infanzia e adolescenza a Palermo e a Napoli, Carolina andò in Francia per sposare Carlo Ferdinando d'Artois, duca di Berry, figlio minore del conte d'Artois, futuro Carlo X e fratello del re Luigi XVIII. Nonostante il suo sposo avesse vent'anni in più di lei e il loro matrimonio fosse stato combinato, essi sembravano aver formato una coppia molto unita. Il palazzo dell'Eliseo fu sistemato per loro. Il duca e la duchessa di Berry ebbero quattro figli, di cui soltanto due riuscirono a sopravvivere più di qualche giorno: prima Luisa d'Artois (1819-1864), poi Henri d'Artois (1820-1883), duca di Bordeaux, soprannominato « il bambino del miracolo » poiché egli nacque postumo dopo l'assassinio del duca di Berry. Dopo l'assassinio di suo marito, la duchessa di Berry si trasferì alle Tuileries. Carolina aveva un temperamento completamente opposto a quello di sua cognata, la duchessa d'Angoulême: era poco attaccata all'etichetta, amava invitare gente, ed era molto sensibile alla moda. La duchessa di Berry era una grande mecenate, che incoraggiava i pittori, i musicisti e i letterati. Dopo una rappresentazione a corte dei commedianti del teatro del Gymnase, ella ne prese il patrocinio e il teatro divenne famoso da quel momento, con il nome di « teatro di Madame » fino al 1830. Carolina amava allontanarsi spesso dalla capitale, ed ebbe un ruolo non trascurabile nella voga dei bagni a mare, soprattutto a Boulogne-sur-Mer e a Dieppe, praticando volentieri questi passatempi durante le belle stagioni. Fu proprio lei a inaugurare una sezione del canale della Somme. Dopo la Rivoluzione di Luglio ella seguì Carlo X e la corte in esilio, ma cercava di farsi proclamare reggente di suo figlio, il conte di Chambord, altrimenti noto come Enrico V. Ritornerà poi clandestinamente in Francia nel 1832. Ella tentò di rilanciare le guerre di Vandea. La sollevazione si rivelò assai debole, e l'operazione fallì rapidamente. La duchessa cercò rifugio in una casa a Nantes ma, tradita da un certo Deutz, dopo aver provato invano di fuggire attraverso il camino, fu arrestata dalla polizia del ministro degli Interni Thiers. Si aprì, allora, un assai delicato scandalo: Carolina era stata coinvolta nel malaccorto tentativo di sollevazione come vedova del figlio di Carlo X (assassinato il 13 febbraio 1820 e martire della casa reale) e madre dell’erede al trono, loro figlio il conte di Chambord. Ma, nel corso della prigionia nella fortezza di Blaye, le nacque una figlia, Anna Maria (presto morta), evidentemente non dal defunto marito. In tale occasione la duchessa fu costretta ad ammettere un segreto matrimonio con il duca Lucchesi-Palli, un nobile siciliano. I due fatti fecero molto rumore e vennero sfruttati con grande efficacia polemica dal governo dell’usurpatore Luigi Filippo (che aveva fatto assistere al parto dei testimoni scelti dal maresciallo Bugeaud). Arrestata, le fu permesso di lasciare la Francia l’8 giugno 1833 per Palermo. Da lì si mise in viaggio per Praga, ma Carlo X rifiutava di accoglierla se non a condizioni determinate. La questione, infatti, era molto delicata in quanto la duchessa aveva agito come vedova del figlio di Carlo X (assassinato il 13 febbraio 1820 e martire della casa reale) e madre dell’erede al trono, loro figlio il conte di Chambord. Carlo X, dunque, pretendeva la prova della esistenza di un regolare atto di matrimonio con il Lucchesi-Palli e affidò la delicata missione al Montbel, già ministro degli interni, insieme al Ferron, già ministro degli esteri nel 1827-29. Questi intercettarono Carolina a Firenze, in settembre, ed ottennero la consegna del contratto (sino ad allora conservato in Vaticano). Dopodiché la protagonista dello scandalo incontrò un secondo messaggero, il Chateaubriand (anch’egli ex-ministro) a Venezia il 18 settembre e, il 20 seppe che l’udienza era stata rifiutata. Sinché non venne ammessa alla presenza del suocero, dal 13 al 18 ottobre, a Lubiana. Qui si vide allontanata dalla famiglia reale, che le rifiutò la direzione dell'educazione del figlio. La duchessa di Berry venne, quindi, accolta in Belgio. Si trasferì in seguito in Austria dove visse fino alla morte, avvenuta a Brünnsee nel 1870. Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Carolina_di_Borbone

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