Antonio Lopez GarciaClelia Marchi (Poggio Rusco, 19 aprile 1912 – 6 marzo 2006) è stata una contadina italiana, divenuta celebre negli anni '80 per aver scritto su un lenzuolo la sua autobiografia. Clelia Marchi visse una vita di sacrifici nei campi, con il marito Anteo e sette figli da allevare (quattro dei quali deceduti in tenera età). Nel 1982 perdette il marito in un incidente ed iniziò a scrivere un commosso ed intimo diario su un lenzuolo del corredo, come atto d'amore verso il compagno di una vita. "Non potevo più consumare le lenzuola con il marito, e allora ho pensato di adoperarle per scrivere" ripeteva. In un italiano ricco di espressioni dialettali e di errori, Clelia raccontò la sua vita, la fatica, l'amore ed il dolore. Nel 1985, Clelia presentò il suo lenzuolo al sindaco di Poggio Rusco, che ne rimase impressionato e decise di coinvolgere l’ Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano (Arezzo), dove nel gennaio 1986 la singolare autobiografia venne depositata. Per questo lavoro le venne attribuito il premio speciale dell’ Archivio. La svolta arrivò nel novembre 1989 quando Luca Formenton, nipote di Arnoldo Mondadori, durante una visita a Poggio Rusco, paese natale del nonno, venne a conoscenza dello scritto di Clelia sul lenzuolo. Volle conoscere a tutti i costi l’autrice e subito comprese di trovarsi di fronte ad un’impresa letteraria fuori dal comune. Nel 1992 grazie alla Fondazione Mondadori il lenzuolo diventò un libro con il titolo «Gnanca na busìa» (Neanche una bugia), per sottolineare il contenuto di una vita, dura ma ricca d’amore verso il marito ed i figli, raccontata con sincerità. Il libro ebbe uno straordinario successo e fu ristampato numerose volte. Clelia Marchi morì all'età di 94 anni, il 6 marzo 2006, nella casa di Poggio Rusco in cui aveva sempre vissuto. Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Clelia_Marchi
sabato 19 aprile 2008
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