Lucrezia in un celebre ritratto di Bartolomeo VenezianoLucrezia Borgia (in catalano Lucrècia Borja) (Subiaco, 18 aprile 1480 – Ferrara, 24 giugno 1519) è stata una nobildonna italiana di origine spagnola. Donna affascinante e astuta, si ritrovò spesso coinvolta negli intrighi delle corti italiane del suo tempo, legata alle fortune della sua potente famiglia; ammirata e temuta allo stesso tempo, perfetta castellana rinascimentale, acquistò la fama di abile politica e accorta diplomatica, ma anche di pericolosa avvelenatrice e donna depravata. Lucrezia Borgia nacque a Subiaco, oggi in provincia di Roma, il 18 aprile 1480. Suo padre era il cardinale spagnolo Rodrigo Borgia (in catalano Roderic de Borja i Borja), arcivescovo di Valencia, che nel 1492 sarebbe stato eletto Papa della Chiesa cattolica con il nome di Alessandro VI. La madre era invece una donna di origine mantovana, tal Vannozza Cattanei, amante di Rodrigo per ben 15 anni. Unica figlia femmina (i fratelli di sangue erano infatti tre, tutti maschi: Cesare, Giovanni e Goffredo), Lucrezia crebbe alla corte pontificia in un periodo in cui la figura del Sommo Pontefice era molto più simile a quella di un sovrano temporale che di un capo spirituale. All'età di undici anni, era stata promessa in moglie già due volte: in entrambi i casi suo padre sciolse i fidanzamenti. Suo fratello fu il noto condottiero Cesare Borgia, dapprima cardinale, e successivamente duca del Valentino e di Romagna. La famiglia di Lucrezia, nel corso della storia, ha finito per incarnare la spietata politica Machiavellica e la corruzione sessuale attribuita come caratteristica ai papati rinascimentali. In questo contesto, Lucrezia viene dipinta come una femme fatale, ruolo che le è stato fatto recitare in molte opere d'arte, romanzi e film. Non si conosce nessun ritratto autentico di Lucrezia, anche se diversi dipinti, come quello fantasioso di Bartolomeo Veneziano (vedi illustrazione), si dice che la ritraggano. Spesso queste immagini fanno semplicemente parte del mito di Lucrezia. Non si hanno conoscenze a sufficienza della vera Lucrezia per essere certi o meno se le storie circa il suo coinvolgimento nei crimini del padre e del fratello siano vere. Suo padre e/o suo fratello certamente arrangiarono per lei diversi matrimoni con uomini importanti e potenti, allo scopo di promuovere le proprie ambizioni politiche. Lucrezia fu sposata a Giovanni Sforza (Signore di Pesaro), Alfonso d'Aragona (Duca di Bisceglie), e Alfonso I d'Este (Duca di Ferrara). La tradizione vuole, essendo il secondo di questi figlio illegittimo del Re di Napoli, che Cesare possa averlo fatto uccidere quando il suo peso politico svanì. Lucrezia fu un "mostro di crudeltà e inganno"? O una pedina nelle mani del padre e del fratello, assetati di potere? Fu un'avvelenatrice o semplicemente la vittima di una stampa sfavorevole? Ancora una volta, le percezioni differenti della storia risultano affascinanti. Dopo che Rodrigo divenne Papa Alessandro VI, fece sposare Lucrezia con Giovanni Sforza, allo scopo di stabilire un'alleanza con la potente famiglia milanese. La giovane aveva appena 13 anni, il matrimonio fu un avvenimento scandaloso, ma non più stravagante di molte altre celebrazioni del periodo rinascimentale. Durante la prima notte di nozze, come in uso in quei tempi, Papa Alessandro fece da testimone dell'avvenuta consumazione. Dopo un po', la famiglia Borgia non ebbe più bisogno degli Sforza, e la presenza di Giovanni alla corte papale divenne superflua, tanto più che intendeva trasferirsi e portare lontano l'adorata Lucrezia. Il Papa aveva bisogno di nuove e più vantaggiose alleanze politiche, tanto che egli potrebbe aver segretamente ordinato l'esecuzione di Giovanni. Lucrezia venne informata del fatto dal fratello Cesare ed avvertì il marito, che lasciò Roma. O forse il Papa non diede mai un tale ordine, e si trattò di un piano architettato da Cesare e Lucrezia per allontanare il noioso marito. In ogni caso, Papa Alessandro e Cesare furono compiaciuti dell'opportunità di arrangiare un altro matrimonio vantaggioso per Lucrezia. Ma prima che questo potesse accadere dovevano liberarsi di Giovanni Sforza. Alessandro chiese allo zio di Giovanni, Cardinale Ascanio Sforza, di persuadere Giovanni a concedere il divorzio. Tuttavia il divorzio era un'onta intollerabile e Giovanni rifiutò. Il Papa, ritenendo necessaria la separazione accusò Giovanni di impotenza, poiché un matrimonio era considerato valido se poteva essere consumato e dunque portare ad una prole. Quindi si arrivò ad un processo per l'annullamento. Giovanni quindi accusò Lucrezia di incesto con il padre e il fratello, e, per dimostrare di essere in grado di consumare il matrimonio propose una prova innanzi a testimoni (un rapporto sessuale con sua moglie davanti a testimoni accettati da entrambi le parti). Poiché il matrimonio non era stato consumato, il Papa lo dichiarò nullo, e offrì a Giovanni tutta la dote di Lucrezia in cambio del suo consenso. La famiglia Sforza minacciò di togliere la sua protezione a Giovanni se avesse rifiutato l'offerta del Papa. Non avendo scelta, Giovanni Sforza firmò davanti a testimoni sia una confessione di impotenza che il documento di nullità. Anche se la voce sui rapporti incestuosi all'interno della famiglia Borgia era caduta in fretta, i detrattori del Papa fecero di tutto per darvi importanza nei più prestigiosi circoli. Da poco è stata riaperta alla Rocca di Subiaco la sua casa natale dove i visitatori potranno ammirare la residenza della figlia del Papa Alessandro VI e vedere i saloni dove è nata e cresciuta Lucrezia Borgia mediante visite guidate organizzate da studenti universitari. Durante il prolungato processo di annullamento, Lucrezia consumò una relazione con qualcuno, probabilmente il messaggero di Alessandro, Perotto. Il risultato fu che Lucrezia era incinta, quando il matrimonio venne annullato per non essere stato consumato, e questo è uno dei fatti che i detrattori citano a supporto della visione denigratoria del personaggio. Il bimbo nacque in segreto prima del matrimonio di Lucrezia con il diciassettenne Alfonso d'Aragona, duca di Bisceglie. Al tempo del suo secondo matrimonio, Lucrezia era completamente persa nel mondo del padre, apparentemente ignara dei suoi raggiri e convinta che il Papa agisse spinto esclusivamente dall'immenso amore che provava per la figlia prediletta. Così si accostò ad Alfonso, che a quanto pare fu il primo amore della sua vita. Giovani molto simili, entrambi sacrificati alla ragion di Stato si trovarono presto ad essere innamorati molto affiatati. Tuttavia il Papa aveva grandi mire espansionistiche e paventando un'alleanza con la Francia giunse alla conclusione che il matrimonio era per lui solo un peso. Per quanto innamorato lo sposo fuggì, per salvarsi la vita, lasciando sola Lucrezia con il loro neo nato primogenito: Rodrigo d'Aragona. Rispondendo alle suppliche dell'amata figlia il Papa inviò un salvacondotto ad Alfonso e lo ricondusse alla corte papale in attesa di un momento propizio. Fu così che la notte del 15 luglio 1500 il giovane, in una passeggiata serale, venne aggredito da quelli che apparentemente erano pellegrini alle porte di San Pietro. A soccorrerlo furono la sorella, Sancha, sposa del più giovane dei Borgia (Jofré), e Lucrezia, che si presero cura dell'uomo e per un mese si alternano al suo capezzale evitando che rimanesse solo anche per un istante. Erano sicure che il pericolo si annidasse all'interno del palazzo, tanto da preparare loro stesse i pasti per l'infermo. Ma il 18 agosto il principe, ormai in via di perfetta guarigione, fu misteriosamente strangolato. Nell'assassinio tutti riconobbero la mano di Micheletto, uomo di fiducia di Cesare Borgia e suo boia personale. Lucrezia passò il periodo di lutto a Nepi, lontano dalla famiglia. Quando tornò a Roma rientrò nelle grazie del padre, tanto che questi le lasciò la reggenza nei periodi di assenza. A questo punto il padre di Lucrezia poté arrangiare un terzo matrimonio a lui più necessario. Allo scopo di rafforzare la signoria di Cesare in Romagna, diede Lucrezia in sposa ad Alfonso I d'Este, erede legittimo del ducato di Ferrara. Il 30 dicembre del 1501 i due si sposarono per procura, e un mese dopo Lucrezia fu accolta presso la sua nuova corte. Il nuovo marito non solo non desiderava sposarsi, ma temeva la moglie, anche a causa della terribile fama dei Borgia. Si sposò solo per timore del potere del Papa e di Cesare. Tuttavia appena vide Lucrezia fu affascinato dalla sua bellezza. Alla corte d'Este Lucrezia si rifece delle accuse che le erano state spesso mosse nel passato, facendosi apprezzare attraverso il suo mecenatismo d'arte e trascorrendo una vita abbastanza morigerata. Il Bembo le dedicò Gli Asolani, dove cantò la sua bellezza e la sua virtù; l'Ariosto, che ne celebrò la virtù in una stanza dell'Orlando furioso e nelle Satire. Da Alfonso Lucrezia ebbe sei figli, solo quattro sopravvissuti all'infanzia, tra cui il futuro cardinale Ippolito II d'Este e il futuro duca di Ferrara Ercole II d'Este. Diverse voci e leggende sono sopravvissute nel corso degli anni, che speculano principalmente sulla natura stravagante delle feste organizzate dalla famiglia Borgia. Si diceva ad esempio che Lucrezia possedesse un anello cavo, che usava spesso per avvelenare le bevande. Sono notissime le molte speculazioni su una relazione indecente di Lucrezia con il padre ed i fratelli. Nella visione cattolica, la donna era colei che portava il peccato. Era caduta in tentazione e aveva causato la cacciata dal paradiso. Lucrezia è la donna per antonomasia del suo secolo, ed è per questo che viene accomunata al veleno. Il veleno era considerato, come oggi, un'arma vile, di chi non desidera sporcarsi le mani. Quindi più adatta ad una donna senza scrupoli come Lucrezia. Si dice che avesse un anello (o cavo o con una spilla) che immergeva quotidianamente in un veleno di sua invenzione. Per ottenere la mistura era necessario cospargere di arsenico le viscere di un maiale appena ucciso. Quando la massa putrefatta era secca, veniva ridotta in polvere. La violenza tossica di questo composto uccideva in ventiquattro ore, fra atroci tormenti. Con questo anello poteva uccidere con una carezza o immergendolo nella bevanda del malcapitato. I detrattori della sua figura affermano che lo usasse per uccidere i suoi amanti come una vedova nera. Il maggior detrattore dei Borgia è Burcardo di Strasburgo, maestro di cerimonie in Vaticano. Secondo questi Lucrezia e suo padre organizzavano sabba satanici; quello passato alla storia fu il "Il ballo delle castagne", una specie di orgia ideata da Cesare. Inoltre accusa Lucrezia di avere rapporti incestuosi con il Papa e con suo fratello Cesare, arriva ad asserire che l'Infante Romano, il primo figlio di Lucrezia, sarebbe nato proprio da un incesto. E che molti dei delitti dei familiari siano dovuti alla gelosia che provavano per lei. Burcardo, come molti, desiderava solo mettere freno alla potenza dei Borgia; eppure queste e altre leggende sono sopravvissute al potere reale che la famiglia aveva. Si arriva addirittura a definire Rodrigo Borgia l'Anticristo, nel Concilio Lateranense del 1516. Vari testimoni affermano di avere visto scimmie nere sorvegliare la sua camera, altri di aver visto il Papa firmare un patto con il diavolo. In quegli anni la figura del demonio prende la forma del toro, presente nello stemma nobiliare della famiglia Borgia. Molto probabilmente queste leggende scaturiscono dall'odio profondo che il Papa era riuscito ad attirare su di sé, tanto che la riforma luterana ha origine proprio dalla sua condotta immorale. Inoltre è improbabile che Lucrezia, per quanto colta, avesse grandi capacità decisionali. Era pur sempre solo una donna nell'Europa di fine 400, aveva un valore solo in base alle alleanze che poteva stabilire attraverso i suoi matrimoni. Tuttavia è ricordata come donna perversa, malvagia, protagonista di complotti e omicidi. La tragedia di Victor Hugo, liberamente basata sul mito di Lucrezia, venne trasformata in un libretto da Felice Romani per l'opera di Donizetti, Lucrezia Borgia, rappresentata per la prima volta al Teatro alla Scala di Milano, il 26 dicembre 1833. Il film del 1949 La maschera dei Borgia, con Paulette Goddard nel ruolo di Lucrezia (e Macdonald Carey come Cesare) è un ritratto romanzato di Lucrezia come strumento del fratello, una visione avallata da molti storici. Lucrezia Borgia (1912), film diretto da Gerolamo Lo Savio Lucrezia Borgia (1919), film diretto da Augusto Genina Lucrezia Borgia film muto del 1926 con Liane Haid. Lucrezia Borgia (1940), film diretto da Hans Hinrich Lucrezia Borgia (1953), film diretto da Christian-Jacque Lucrezia Borgia (1990), film diretto da Lorenzo Onorati Lucrezia Borgia (nei panni dell'attrice Kate Levering) appare nell'episodio Ubique (in Italia Onnipresente) della serie televisiva Witchblade, dodicesima e ultima puntata della seconda stagione. Lucrezia Borgia fu anche il nome che Buffalo Bill diede alla sua pistola. Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Lucrezia_Borgia
venerdì 18 aprile 2008
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