sabato 1 novembre 2008

Bush non si smentisce

George InnessL'allarme dei Servizi: Bin Laden si farà sentire Via dall'aereo di Obama i giornalisti nemici
L'ultimo affondo della Casa Bianca pioggia di decreti anti-ambiente
dal nostro corrispondente MARIO CALABRESI
NEW YORK - Alla vigilia dell'ultimo fine settimana della campagna elettorale si registra un grande attivismo della Casa Bianca: ieri si è saputo che George W. Bush sta lavorando per varare, il più in fretta possibile, un pacchetto di nuovi regolamenti che allenteranno le leggi a tutela dei consumatori e dell'ambiente, prima dell'arrivo di un nuovo presidente più sensibile all'ecologia. Lo ha rivelato il Washington Post secondo cui ci saranno ben novanta nuove direttive all'insegna della deregulation, per ammorbidire o abolire tout court gli attuali vincoli inquinanti che limitano l'industria privata, abbassare gli standard sull'acqua potabile e revocare una norma essenziale che regola lo smaltimento delle scorie delle miniere di carbone. Ma se gli occhi di tutti continuano ad essere puntati sui sondaggi, che confermano il vantaggio di Barack Obama (anche se l'Associated Press sottolinea che il 14 per cento degli elettori è ancora indeciso), il vero terremoto elettorale potrebbe portarlo, come quattro anni fa, Osama Bin Laden. Secondo il canale televisivo Abc, i servizi segreti americani sono convinti che il leader di Al Qaeda potrebbe tornare a farsi sentire proprio prima del voto perché - è la tesi degli analisti - un suo silenzio potrebbe essere letto come un'ammissione di impotenza e di irrilevanza. E proprio ieri l'esercito americano ha lanciato un attacco con due missili in Pakistan, facendo 28 morti in una zona di confine con l'Afghanistan nota per essere una enclave dove nascondono molti militanti taliban vicini ad Al Qaeda. "Non credete nemmeno per un secondo - ha detto Obama davanti ai suoi fan in Missouri - che sia fatta, non illudevi che il potere ci conceda alcunché. La partita si incattivirà, ne sono sicuro, nei prossimi quattro giorni". Nessuno dei due candidati ha parlato di politica estera, continuano entrambi ad essere concentrati sull'economia e McCain per il secondo giorno consecutivo ha fatto campagna in Ohio - insieme all'ormai famoso Joe l'idraulico e al governatore della California Arnold Schwarzenegger - e ha martellato Obama con la stessa accusa: di avere una politica economica troppo di sinistra e di voler alzare le tasse. I sondaggisti repubblicani ieri sono tornati a sostenere che la distanza tra i due candidati è inferiore a quello che sembra e che la partita è ancora aperta. Ma una rilevazione del New York Times sostiene che McCain non riesce a recuperare e che la sua palla al piede è sempre più la sua vice Sarah Palin, che non è ritenuta all'altezza del ruolo dal 59 per cento degli elettori. Perfino il capo di gabinetto del periodo finale della presidenza Reagan, Ken Duberstein, ha annunciato che voterà per Obama perché non comprende la scelta affrettata della Palin: "Anche a McDonald's - ha detto a Cnn - fanno tre colloqui prima di assumere una persona". Nello staff democratico sono sempre più convinti di poter ottenere una vittoria a valanga e per questo hanno deciso di andare all'attacco in tutta America, anche nelle tradizionali roccaforti repubblicane, e di lanciare gli spot di Obama perfino a casa di McCain, in Arizona, dove il candidato repubblicano chiuderà la sua campagna elettorale con un comizio lunedì notte. L'ultima polemica della giornata è scoppiata quando lo staff di Obama ha annunciato che per mancanza di spazio sarebbero rimasti a terra tre giornalisti che fino ad oggi avevano viaggiato sull'aereo del candidato. Ma si è immediatamente notato che i tre appartenevano a testate che negli ultimi giorni hanno espresso il loro sostegno per McCain: New York Post, Washington Times e Dallas Morning News. La campagna di Obama si è difesa spiegando di essere stata costretta perché ci sono troppe richieste e troppo pochi posti. Il portavoce Bill Burton ci ha poi tenuto a sottolineare che la rete Foxnews, di proprietà di Rupert Murdoch e arcinemica di Obama, continua ad avere il suo posto sull'aereo. (1 novembre 2008) da Repubblica

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