martedì 4 novembre 2008

Storia di un boia

Ricardo AsensioAll'asta il diario di Pierrepoint, l'uomo che prendeva le misure alla morte
Trovati il libro e il nastro del boia che nei primi del '900 prese le misure a 105 condannati a morte
dal nostro corrispondente Guido Santevecchi
LONDRA — Un libretto di appunti per il lavoro con nome del cliente, altezza, peso, struttura del collo, "drop". E un nastro con la scala espressa in pollici e piedi: le misure imperiali delle quali gli inglesi vanno ancora tanto orgogliosi. Sembra l’armamantario di un bravo sarto quello che è uscito da una cassetta appartenuta a Henry Pierrepoint da Nottingham. Mr Pierrepoint non faceva il sarto, ma il boia, tra il 1901 e il 1910 ha impiccato 105 criminali nelle carceri di Sua Maestà.
LE MISURE DELLA MORTE - Quei dati "vitali" scritti accuratamente sul taccuino, in realtà rappresentavano il modo in cui il giustiziere prendeva le misure alla morte. Peso e altezza del condannato gli servivano per valutare bene la lunghezza della corda: perchè se l’avesse scelta troppo lunga avrebbe decapitato il condannato e se fosse stata troppo corta lo avrebbe lasciato penzolare strangolandolo lentamente. Sarebbe stato poco professionale e visivamente sgradevole, come una giacca troppo sciallata. Il significato di "drop" in quegli appunti era tutto qui. Il boia poi si segnava le caratteristiche del collo: "lungo, debole, sottile, ordinario". Lo scopo era sempre lo stesso: l’impiccagione perfetta.
IL BOIA E L'ALCOL - E a quanto si ricorda, Pierrepoint era bravo: in carriera ha accorciato la vita di 105 condannati. Ed era professionale: nel diario non aggiungeva mai un commento, un’emozione, solo numeri e valutazioni da sarto. Era così soddisfatto del suo lavoro che mise sulla stessa strada il fratello Thomas e ispirò anche il figlio Pierre a imparare il mestiere. In totale la dinastia Pierrepoint mise a morte più di 900 persone. Ma improvvisamente al fondatore della ditta, Henry, successe qualcosa: numeri e dettagli sul libretto si fanno incerti, la mano che li ha tracciati sembra tremare. Il boia aveva cominciato a bere. La sua carriera finì nel 1910, quado aveva solo 32 anni, perché si presentò ubriaco sul posto di lavoro. Del caso si occupò anche il ministro dell’Interno dell’epoca, Winston Churchill, che scrisse di suo pugno alle autorità carcerarie: «Questo tizio non sia mai più impiegto» ordinò.
DIARO E NASTRO DA SARTO - Ora diario e nastro da sarto del boia vanno all’asta e i venditori spiegano che «si tratta di uno sguardo eccezionale sulla storia criminale del Regno». Il figlio di Henry, il famoso Albert Pierrepoint, attivo fino agli anni Cinquanta, ha impiccato 433 uomini e 17 donne tra Regno Unito e Germania (200 criminali nazisti nel suo record). Questi almeno sono i dati ufficiali, perché Pierrepoint junior ha sempre cercato di proteggere la sua privacy e il segreto professionale: qualcuno sostiene che abbia giustiziato in tutto 608 persone. Dopo le impiccagioni dei gerarchi nazisti comunque divenne celebre, si fantasticava anche sulla sua rapidità: pare che la media fosse sui 12 secondi dopo i processi di Norimberga qando lavorava per l’esercito. Era così popolare che uno dei suoi clienti, John Amery, condannato per alto tradimento, vedendolo sul patibolo gli disse: «Mr Pierrepoint, avevo sempre desiderato di conoscerla, anche se non proprio in queste circostanze». Pierrepoint strinse il cappio anche per Lord Haw Haw e Ruth Ellis, l’ultima donna impiccata in Inghilterra, nel 1955. Quando si ritirò, dopo un litigio per il compenso (i boia di Sua Maestà erano freelance e lui si indignò per non aver ricevuto neanche uno scellino per un’esecuzione rinviata all’ultimo momento) disse che le sentenze capitali sono solo vendetta, non hanno mai prevenuto un delitto.
04 novembre 2008 dal Corriere della Sera

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