mercoledì 3 dicembre 2008

A proposito di Sky....

CortesBraccio di ferro da Tirana a Roma, poi lo sfogo contro i media Il premier ha tentato invano di convincere Tremonti a rivedere la tassa
Berlusconi e la D'Amico"Evitiamo un'altra predica"
Il ministro ha replicato duro alla richiesta di ripristinare l'Iva al 10% per le pay tvaffermando che tutto nasce da un impegno preso dal governo Prodi con la Ue di CARMELO LOPAPA
ROMA - Ci ha provato. Ancora una volta ci ha provato Silvio Berlusconi a convincere il suo ministro dell'Economia a rivedere un po' i conti e a concedere uno strappo, magari parziale, magari un aggravio graduale dell'Iva a Sky. Inutile, perché i cordoni di via XX Settembre restano sigillati e il no allo "sconto" già anticipato ieri sarà ribadito oggi da Giulio Tremonti nel corso dell'audizione alla Camera. Una partita che ha tanto innervosito il Cavaliere da trascinarlo nell'intemerata serale contro i direttori dei giornali, con Gianni Letta impegnato tutto il giorno in un impossibile lavoro di mediazione. Sintomo fin troppo smaccato della forte preoccupazione che nutre Palazzo Chigi per le conseguenze mediatiche che l'intera faccenda avrà, anche nei prossimi giorni, sull'immagine e il gradimento del governo. Eppure lunga, lunghissima raccontano sia stata la telefonata partita alle 14,30 sull'asse Tirana-Bruxelles, era il premier in trasferta albanese e il ministro in missione nella capitale Ue. "Giulio, ragioniamoci. Vediamo se è possibile, se ci sono margini. Non è che io possa reggere quella lì, col seguito di cui gode, anche domenica prossima, una nuova predica contro il governo a ridosso delle partite" ha incalzato il Cavaliere. La "tipa" in questione sarebbe la prima donna del calcio, Ilaria D'Amico, colei che parla con un certo seguito - e con una certa presa - ai tifosi della domenica, trasformatasi dopo l'affondo in diretta di domenica scorsa contro il governo, nel vero spauracchio del presidente del Consiglio. Perfino più degli spot sferzanti di Sky, dice chi gli sta vicino. Ecco, fosse per Berlusconi, una nuova tirata antigovernativa domenicale se le risparmierebbe. Ma Tremonti non nutre gli stessi timori. "I conti non possono essere rivisti, a meno che non diciamo che ripristiniamo l'agevolazione a Sky per tagliare da qualche altra parte, magari sulla social card: è impraticabile", gli ha ripetuto al telefono il ministro, inamovibile.
A quel punto il sipario è tornato a chiudersi. Il sigillo arriva con il documento della commissione Ue sventolato dallo stesso Tremonti nel primo pomeriggio, che attesterebbe il rischio di apertura di una procedura di infrazione Ue in caso di mancato innalzamento dell'Iva. Di quella sorta di asso nella manica (contestato a sinistra) Berlusconi era al corrente, ovvio, ma fino a ieri si era guardato bene dal tirarlo fuori, confidando ancora in una ritrattazione. Ancora prima della telefonata con Tremonti, durante la conferenza stampa dell'ora di pranzo dalla capitale albanese, il premier per un attimo lascia intendere infatti che un ripensamento, perfino una marcia indietro sia possibile. In effetti, raccontano anche da Sky, tutto in mattinata si era rimesso in movimento, il plenipotenziario di Murdoch in Italia, l'ad Tom Mockridge, aveva ripreso i contatti con Palazzo Chigi. Dialogo riaperto - ancora una volta - con Gianni Letta, ma anche con le colombe del Pdl, gli uomini di An (Bocchino, i ministri La Russa e Ronchi) in testa. Nasce da quegli abboccamenti mattutini la mediazione ipotizzata dal vicepresidente (An) del Senato Domenico Nania davanti alle telecamere di Sky tg24: "In Parlamento si può cercare di trovare una soluzione condivisa, magari procedendo gradualmente all'allineamento dell'Iva al 20%, scaglionandola nel tempo". Ovvero portandola dal 10 al 13 nel 2009, al 17 nell'anno successivo, fino al 20 nel 2011. Il managment della tv satellitare non è contrario all'ipotesi. Ma il patto non scritto prevede una contropartita. "Si può dialogare, ma non se Sky reagisce con l'aggressione" scandisce Bocchino. "Dopo l'aggressione della tv contro Tremonti tutto è più difficile, mettano da parte la scimitarra" avverte il repubblicano Francesco Nucara. Il messaggio è chiaro: trattativa, ma fermate gli spot. Finché quegli spiragli di mediazione il ministro dell'Economia non li richiude per bene, il premier Berlusconi sbotta contro sinistra e direttori dei giornali al grido di "basta privilegi" e finché dalla scuderia italiana di Murdoch non parte un nuovo colpo basso al governo sotto forma di comunicato stampa: "Inspiegabile la scelta del governo di raddoppiare le tasse a oltre 4,7 milioni di famiglie italiane". A quel punto, poco dopo le 19, la partita è già chiusa. Passeggiando per un Transatlantico semivuoto, il sottosegretario alle Comunicazioni Paolo Romani mette in chiaro che "ormai non si torna più indietro: la norma resta quella e non si tocca". (3 dicembre 2008) Repubblica

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