domenica 15 febbraio 2009

Undicietrenta di Roberto Cotroneo

BoldiniI Bronzi per compiacere il Principe di Roberto Cotroneo
È una cosa assurda. È di oggi la notizia che Silvio Berlusconi vorrebbe portare al vertice del G8, che si terrà a luglio alla Maddalena, i Bronzi di Riace. Prelevati da Reggio Calabria e trasportati fino a lì affinché i grandi della terra possano goderne, guardarli ed ammirare le due celebri statue. I Bronzi di Riace sono due statue difficili da trasportare, pena il rischio di comprometterne lo stato di conservazione. C’è bisogno di un parere tecnico e di procedure complesse per toglierle dal museo di Reggio Calabria e portarle fino in Sardegna. Il rischio che si possano danneggiare è alto.Ma siamo alle solite. È possibile considerare due capolavori archeologici come fossero un pezzo di arredamento? E per stupire i commensali, anche se i commensali sono i grandi della terra? Si possono considerare i due capolavori dell’arte ellenica come fossero due oggetti di design utile per abbellire una location del potere? La risposta più prevedibile sarebbe un’altra: li portiamo perché sono il simbolo della bellezza, della cultura e del patrimonio artistico italiano, e poiché i grandi della terra non andranno facilmente a Reggio Calabria a vedersele, meglio farle arrivare fino alla sede del summit. Insomma, se Obama non va dai Bronzi, i Bronzi vanno da Obama.In realtà in questo caso i Bronzi di Riace non sono il simbolo di un paese e della sua cultura. Non servono a dimostrare al mondo quanto è ricco il nostro patrimonio storico e archeologico. Ma servono a compiacere il principe, nel caso specifico Berlusconi, che pensa ai capolavori dell’arte come a qualcosa di utilizzare a propri fini. Metterli alla Maddalena è il suo modo per stupire e compiacere, per dimostrare il suo potere e alimentare il suo narcismo. Come un monarca assoluto di altri tempi, apre una porta e aspetta la sorpresa dei suoi commensali nel vedere apparire i due capolavori. Una cosa lontanissima da quanto accade nel resto del mondo. Dove le opere d’arte non sono un gadget a uso e consumo dei potenti, ma il tessuto culturale di una nazione. Stanno nei musei, e sono patrimonio dell’umanità, non di Berlusconi e i suoi ospiti. La cultura, la meraviglia, l’ammirazione per i Bronzi di Riace non è un modo di promuovere la cultura italiana.Basti solo guardare a come sono disastrati gli Istituti di cultura italiana all’estero per rendersene conto. Luis Zapatero potrà meravigliarsi dei Bronzi, ma – per fare un solo esempio – da pochi mesi il suo Istituto Cervantes (l’organismo del governo che pruomove la cultura spagnola nel mondo) ha acquistato una sede di 1500 metri quadrati a Francoforte, con 60 addetti, contro la sede culturale italiana di 200 metri quadrati, in affitto, e soli tre addetti. Se proprio Berlusconi vuole mostrare le risorse e la ricchezza del nostro paese, lasci perdere le statue a uso e consumo suo e dei potenti, e si occupi dei nostri Istituti nel mondo. Ma quella è cultura vera, non propaganda. L'Unità

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