sabato 21 febbraio 2009

Undicietrenta di Roberto Cotroneo

Alice di Battemberg/De Laszlo 1907Sanremo, l'Osservatore e i passi indietro
Siamo tornati proprio indietro. Stiamo tornando a essere il paese che eravamo quarant’anni fa, nei difetti però. I Vescovi, la Chiesa e il Vaticano finalmente tornano a fare il loro mestiere come accadeva negli anni Sessanta: bacchettando, censurando, facendosi sentire anche quando, francamente, pensavamo ce lo risparmiassero. Ora che l’“Osservatore Romano”, debba polemizzare sulle conigliette di Playboy sul palco dell’Ariston pare francamente troppo. Per carità, anche le conigliette sono una cosa di un altro tempo che non c’è più. Una scelta di audience per un pubblico maschile avanti negli anni, che ha ancora il mito di “Playboy”. Ma è chiaro che Bonolis sceglierà una chiave ironica e divertente. Far scendere in campo l’“Osservatore Romano” per un po’ di conigliette di “Playboy” all’Ariston è francamente paradossale, fuori luogo, inopportuno, e d’altri tempi. I tempi di un paese antico e bigotto.Ieri il Servizio di Informazione Religiosa dei Vescovi italiani ha scritto che Sanremo è «un Festival che vuole essere specchio della società italiana ma che è destinato a dare di essa la sua immagine più stereotipata e banale, quella falsa, confezionata ogni giorno dalla tv. Non c’è dubbio che lo spettacolo in qualche modo tenga. Ma le canzoni, quelle no, e soprattutto sul versante dell’originalità».Ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni, ma che i Vescovi si intendano di canzoni, e si mettano a fare i critici musicali è perlomeno curioso. Come è curioso che Sanremo dia un’immagine stereotipata della società italiana, e che questa immagine stereotipata sia «confezionata dalla tv», ma solo quando la tv arriva al Teatro Ariston e porta le conigliette. Mentre quando è la televisione dei grandi fratelli e della spazzatura catodica di tutti i giorni, non ci sono problemi: vescovi e vaticano non si scomodano per niente. Prossimamente chiederanno di far mettere la calzamaglia a ballerine e soubrette come ai tempi delle gemelle Kessler? L'Unità

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