martedì 17 marzo 2009

Ricordo doveroso di Roberto Cotroneo

Hans MemlingSequestro Moro, chi è morto a via Fani
Sono 31 anni. Trentuno anni esatti dall’eccidio di via Fani, e dal rapimento di Aldo Moro. Questa mattina hanno portato una corona di fiori leader di partito, alte cariche dello Stato, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il comandante generale dell’arma dei Carabinieri. Per ricordare, e fare in modo che non sia dimenticato il sacrificio di quei 5 uomini della scorta, uccisi barbaramente in quella tragica mattina. È stato chiesto di poter mettere una lapide nei luoghi dove quegli uomini hanno vissuto perché il ricordo possa rimanere ancora più nitido. Credo che sia doveroso. E credo che ognuno di noi può fare qualche cosa. Molti miei lettori, i lettori di questa rubrica, conosceranno bene la storia degli uomini morti in via Fani. Altri, i più giovani, sapranno meno cose, e forse non ricorderanno i nomi. Vorrei metterli qui. Uno dopo l’altro, con una piccola parte della loro storia. Per i più giovani che forse non sanno, ed è giusto che ricordino.Francesco Zizzi, nasce a Fasano, in provincia di Brindisi, nel 1948. Entrato nella Pubblica Sicurezza nel 1972. Il 16 marzo del 1978 è il suo primo giorno al servizio della scorta di Moro. Si trova nell'Alfetta che precede la macchina dell'Onorevole, seduto al posto del passeggero. Muore a 30 anni come vice brigadiere di polizia, durante il trasporto al Policlinico Gemelli di Roma.Giulio Rivera, nasce nel 1954 a Guglionesi, in provincia di Campobasso. Nel 1974 si arruola nella Pubblica Sicurezza e viene chiamato al servizio della scorta di Aldo Moro. Il 16 marzo si trova alla guida dell’Alfetta che precede la macchina del Presidente. Muore a 24 anni all'istante, crivellato da otto pallottole.Raffaele Iozzino, nasce in provincia di Napoli, a Casola, nel 1953. Nel 1971 si arruola nella Pubblica Sicurezza, frequenta la scuola di Alessandria e viene successivamente aggregato al Viminale e quindi comandato alla scorta di Aldo Moro. Il 16 marzo del 1978 si trova nel sedile posteriore dell’Alfetta che precede la macchina del Presidente. Muore come agente di polizia a solo 25 anni.Domenico Ricci, carabiniere, nasce a San Paolo di Jesi, in provincia di Ancona, nel 1934. Motociclista, entra a far parte della scorta di Moro alla fine degli anni Cinquanta. Diviene il suo autista di fiducia e non lo lascia fino alla morte. Il 16 marzo 1978 si trova al posto di guida della Fiat 130 su cui viaggiava il Presidente della DC. A 42 anni ha lasciato una moglie e due bambini.Oreste Leonardi nasce nel 1926 a Torino. Mentre frequenta il II ginnasio, Oreste rimane orfano del padre che muore durante la seconda guerra mondiale. Da quel momento decide di terminare gli studi e di arruolarsi nell'Arma dei Carabinieri. Dopo aver lavorato in diverse sedi, viene inviato a Viterbo. Lì diviene istruttore alla Scuola Sabotatori del Centro Militare di Paracadutismo e nel 1963 viene chiamato come guardia del corpo di Aldo Moro. Il maresciallo Leonardi era l’ombra di Moro, la sua guardia del corpo più fedele: quel 16 marzo del 1978, trovandosi nel sedile anteriore della macchina del Presidente, vicino al posto di guida, è proprio lui a compiere un tentativo estremo per proteggere Moro con il proprio corpo. A 52 anni ha lasciato una moglie e due figli. L'Unità

Nessun commento: