Laura Antonelli (al secolo Laura Antonaz) (Pola, 28 novembre 1941) è un'attrice italiana. Compie i suoi studi a Napoli, dove sembra attenderla un futuro da insegnante di educazione fisica. Gira alcuni caroselli per la Coca Cola ed esordisce nel cinema nel 1965 con il film Le sedicenni, ricopre ruoli secondari in alcuni film e inizia a lavorare in pellicole sexy come nel 1969 in Venere in Pelliccia di Massimo Dallamano alias Max Dillman, ispirato al romanzo di Leopold von Masoch, censurato e riproposto in seguito. Raggiunge la notorietà nel 1971 con il film di Pasquale Festa Campanile Il merlo maschio accanto a Lando Buzzanca. Nel 1973 interpreta il ruolo di una sensuale cameriera in Malizia di Salvatore Samperi, accanto a Turi Ferro ed al giovanissimo e promettente Alessandro Momo (che, purtroppo, morirà poco più di un anno dopo in un tragico incidente stradale). La scena in cui sale le scale per togliere la polvere mostrando le gambe con la vestaglia e le calze entra prepotentemente nell'immaginario erotico degli italiani. Il film è campione di incassi e per Laura Antonelli si spalancano le porte della notorietà, tra feste, viaggi e bella vita; la stampa la definisce "un volto d'angelo su un corpo da peccatrice". Nel frattempo l'attrice alterna interpretazioni in film d'autore come Trappola per un lupo di Claude Chabrol, dove conosce Jean-Paul Belmondo con il quale avrà una discussa e turbolenta relazione, Sessomatto di Dino Risi e Mio Dio come sono caduta in basso di Luigi Comencini, a film erotici di cassetta, come Peccato Veniale sempre di Salvatore Samperi (in quest'ultimo la Antonelli interpreta una scena di nudo integrale della durata di ben sette minuti, un'eternità per quell'epoca). Nel 1976 inizia a lavorare con registi che svelano il lato personale dell'attrice, nascosto e torbido, spesso nascosto dalla sua prorompente fisicità, con il personaggio di Giuliana ne L'innocente di Luchino Visconti e nel 1977 in Gran bollito di Mauro Bolognini. In seguito lavora principalmente in commedie come in Il malato immaginario di Tonino Cervi con Alberto Sordi (1979) e in Passione d'amore di Ettore Scola (1981). Intanto prosegue anche nel filone erotico, sempre diretta da Samperi in Casta e Pura del 1981 che però non riesce però a ottenere il successo di Malizia. Per tutti gli anni Ottanta lavora in film comici o sexy al fianco di Paolo Villaggio e Renato Pozzetto in Grandi Magazzini e con Diego Abatantuono in Viuuulentemente mia del 1982. Nel 1991, ancora col regista Salvatore Samperi, gira il seguito di Malizia, Malizia 2000: l'attrice cinquantenne è ancora in forma smagliante. La parabola ascendente di Laura Antonelli si interrompe la notte del 27 aprile di quell'anno, quando nella sua villa vengono ritrovati 36 grammi di cocaina su un vassoio: Laura Antonelli è arrestata e condannata in primo grado a 3 anni e 6 mesi di carcere per spaccio di stupefacenti. È reclusa nel Centro di igiene mentale di Civitavecchia. Dieci anni dopo viene assolta in appello perché ritenuta tossicomane e non spacciatrice. A seguito di alcuni interventi di chirurgia estetica sbagliati, dai quali uscirà irrimediabilmente sfigurata, unitamente alle pregresse vicende giudiziarie, l'attrice è praticamente costretta ad abbandonare definitivamente le scene. I fiori per quella che è stata nell'immaginario degli uomini della mia generazione un grande sogno erotico, sono di Josè Noguemercoledì 28 novembre 2007
Laura Antonelli
Laura Antonelli (al secolo Laura Antonaz) (Pola, 28 novembre 1941) è un'attrice italiana. Compie i suoi studi a Napoli, dove sembra attenderla un futuro da insegnante di educazione fisica. Gira alcuni caroselli per la Coca Cola ed esordisce nel cinema nel 1965 con il film Le sedicenni, ricopre ruoli secondari in alcuni film e inizia a lavorare in pellicole sexy come nel 1969 in Venere in Pelliccia di Massimo Dallamano alias Max Dillman, ispirato al romanzo di Leopold von Masoch, censurato e riproposto in seguito. Raggiunge la notorietà nel 1971 con il film di Pasquale Festa Campanile Il merlo maschio accanto a Lando Buzzanca. Nel 1973 interpreta il ruolo di una sensuale cameriera in Malizia di Salvatore Samperi, accanto a Turi Ferro ed al giovanissimo e promettente Alessandro Momo (che, purtroppo, morirà poco più di un anno dopo in un tragico incidente stradale). La scena in cui sale le scale per togliere la polvere mostrando le gambe con la vestaglia e le calze entra prepotentemente nell'immaginario erotico degli italiani. Il film è campione di incassi e per Laura Antonelli si spalancano le porte della notorietà, tra feste, viaggi e bella vita; la stampa la definisce "un volto d'angelo su un corpo da peccatrice". Nel frattempo l'attrice alterna interpretazioni in film d'autore come Trappola per un lupo di Claude Chabrol, dove conosce Jean-Paul Belmondo con il quale avrà una discussa e turbolenta relazione, Sessomatto di Dino Risi e Mio Dio come sono caduta in basso di Luigi Comencini, a film erotici di cassetta, come Peccato Veniale sempre di Salvatore Samperi (in quest'ultimo la Antonelli interpreta una scena di nudo integrale della durata di ben sette minuti, un'eternità per quell'epoca). Nel 1976 inizia a lavorare con registi che svelano il lato personale dell'attrice, nascosto e torbido, spesso nascosto dalla sua prorompente fisicità, con il personaggio di Giuliana ne L'innocente di Luchino Visconti e nel 1977 in Gran bollito di Mauro Bolognini. In seguito lavora principalmente in commedie come in Il malato immaginario di Tonino Cervi con Alberto Sordi (1979) e in Passione d'amore di Ettore Scola (1981). Intanto prosegue anche nel filone erotico, sempre diretta da Samperi in Casta e Pura del 1981 che però non riesce però a ottenere il successo di Malizia. Per tutti gli anni Ottanta lavora in film comici o sexy al fianco di Paolo Villaggio e Renato Pozzetto in Grandi Magazzini e con Diego Abatantuono in Viuuulentemente mia del 1982. Nel 1991, ancora col regista Salvatore Samperi, gira il seguito di Malizia, Malizia 2000: l'attrice cinquantenne è ancora in forma smagliante. La parabola ascendente di Laura Antonelli si interrompe la notte del 27 aprile di quell'anno, quando nella sua villa vengono ritrovati 36 grammi di cocaina su un vassoio: Laura Antonelli è arrestata e condannata in primo grado a 3 anni e 6 mesi di carcere per spaccio di stupefacenti. È reclusa nel Centro di igiene mentale di Civitavecchia. Dieci anni dopo viene assolta in appello perché ritenuta tossicomane e non spacciatrice. A seguito di alcuni interventi di chirurgia estetica sbagliati, dai quali uscirà irrimediabilmente sfigurata, unitamente alle pregresse vicende giudiziarie, l'attrice è praticamente costretta ad abbandonare definitivamente le scene. I fiori per quella che è stata nell'immaginario degli uomini della mia generazione un grande sogno erotico, sono di Josè Nogue
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