mercoledì 28 novembre 2007

Umberto Veronesi (Milano, 28 novembre 1925) è uno scienziato, medico e politico italiano. La sua attività clinica e di ricerca è stata incentrata per lunghi decenni sulla prevenzione e sulla cura del cancro, ed ha contribuito al raggiungimento di enormi traguardi nella lotta a questa malattia. In particolare si è occupato del carcinoma mammario, il tumore femminile più diffuso al mondo. Carriera Laureatosi in Medicina e Chirurgia presso l'Università Statale di Milano nel 1950, ebbe modo di affinare la sua preparazione scientifica nel campo oncologico presso l'Istituto nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori, nel quale fu attivo fin da dopo la sua laurea e del quale divenne in seguito direttore per 18 anni. Ha alternato la sua attività presso il citato Istituto con esperienze di lavoro e di studio in Francia e nel Regno Unito, e ha fondato nel 1982 la Scuola Europea di Oncologia. È stato direttore scientifico dell'IEO - Istituto Oncologico Europeo una prima volta dal 1994 al 2000 e, successivamente, dal 2001 a oggi. Nel 2003 ha fondato la Fondazione Umberto Veronesi. Da sempre impegnato nella lotta al cancro, specialmente quello femminile alla mammella, è un convinto assertore della campagna contro il fumo Proprio sui tumori mammari sono stati concentrati i suoi studi, che hanno portato alla scoperta di alcuni derivati della vitamina A quale agente di prevenzione del carcinoma mammario. Ministro della Sanità nel 2000 Nel 1993 fu nominato dall'allora Ministro della Sanità Raffaele Costa membro della commissione nazionale incaricata di redigere un piano contro le malattie tumorali. Nel 1998 fu membro della commissione che dovette giudicare gli effetti della cura anti-cancro nota come “terapia Di Bella”. Nel 2000 fu incaricato del Ministero della Sanità nel governo presieduto da Giuliano Amato, incarico che tenne fino al maggio 2001. Sostenitore del vegetarismo Veronesi si è più volte dichiarato - sia in varie interviste che nel libro Una carezza per guarire - un convinto sostenitore del vegetarismo, esaltando la validità etica e i vantaggi salutistici di questa scelta alimentare. Sostenitore della depenalizzazione delle droghe leggere Tra le varie campagne di cui Veronesi si è fatto promotore o assertore, vi è quella, intrapresa nel 1995, per la depenalizzazione e la legalizzazione delle droghe leggere al fine di giungere a una regolamentazione dei derivati della canapa indiana. Sostenitore dell'eutanasia Infine, Veronesi è da sempre un convinto sostenitore dell'eutanasia, argomento sul quale ha anche scritto un libro, Il diritto di morire (2005). A marzo 2005, ad un convegno sulla comunicazione ambientale, Veronesi dichiarò, portando come prova i risultati di uno studio, come a provocare il cancro, più che gli OGM o le polveri sottili delle automobili, sarebbero le tossine contenute per esempio nella polenta, nelle patate, nella farina di mais o nel basilico. Questa affermazione provocò subito l'indignazione del movimento Slow Food, dei coltivatori di cibo biologico e dei movimenti contrari alla legalizzazione delle sementi transgeniche, delle quali Veronesi è sostenitore. Una critica piuttosto colorita arrivò anche da Beppe Grillo durante i suoi spettacoli dell'epoca: il comico genovese dichiarò che Veronesi rilasciava dichiarazioni di questo genere perché spinto dalle lobby del settore automobilistico, petrolifero e alimentare che finanziano i suoi istituti. L'11 dicembre del 2006, in occasione del conferimento della laurea honoris causa in Scienze e tecnologie agrarie all'Università Federico II di Napoli, Umberto Veronesi ha ribadito che "l'ingegneria genetica non è una bacchetta magica per risolvere i problemi dell'umanità" ma è un metodo estremamente intelligente, per combattere la fame nel mondo, per ridurre l'impatto dei pesticidi, per contrastare la desertificazione" Il 30 maggio del 2007, ha dichiarato che per rispettare gli impegni presi nel Protocollo di Kyōto, ed evitare sanzioni per inadempienza, l'Italia dovrebbe realizzare 10 centrali nucleari entro 10 anni, superando lo spauracchio ingiustificato nei confronti della tecnologia atomica. Allo stesso tavolo era presente il Premio Nobel per la Fisica Carlo Rubbia, il quale si è dichiarato in disaccordo con quanto detto da Veronesi. Anonimo Cinese

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